LA LEGA DEPOSITA IN SENATO LA PROPOSTA DI LEGGE SULL’USCITA DALL’OMS: IN COSA CONSISTE LA “MOSSA TRUMP”
Secondo Donald Trump l’OMS è un ente sovranazionale inutile per cui uno dei primi ordini esecutivi da Presidente in carica degli Stati Uniti è stata l’uscita immediata dopo 70 anni ininterrotti di partnership: passano pochi giorni e in Senato la Lega deposita un disegno di legge (ddl) che chiede in sostanza lo stesso: l’Italia deve uscire dall’Organizzazione Mondiale della Sanità così da poter impiegare meglio i soldi che ogni anno vengono investiti nell’organismo internazionale legato alle Nazioni Unite. La proposta è a prima firma Alberto Bagnai e Claudio Borghi, rispettivamente deputato e senatore della Lega, condivisa anche dal vicepremier e Ministro Matteo Salvini: «L’Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale», sottolinea il segretario del Carroccio dopo la presentazione del ddl “anti-OMS” a Palazzo Madama.
Italia come Trump, anche se l’iter parlamentare che impegnerà questa proposta potrebbe essere molto più complessa dato che gli alleati di Governo finora si sono dimostrati particolarmente “freddi” all’idea di condurre l’Italia, che vi risiede dal 1947, fuori dall’”ONU della sanità”. Se dalle opposizioni arriva un drastico “niet” all’ipotesi di Italexit dall’OMS, accusando il Governo di un annuncio inquietante specie dopo quanto avvenuto durante la pandemia COVID, alcuni esperti ritengono quantomeno criticabile la proposta. Per la docente e divulgatrice Antonella Viola (raggiunta dall’Adnkronos Salute) l’uscita dall’OMS mette a rischio addirittura la salute di tutti i cittadini, mentre per l’ex epidemiologo dell’ISS Gianni Rezza le decisioni devono essere ponderate e non drastiche, aprendo un serio dibattito su cosa è l’OMS e quali vantaggi ha portato l’esservi parte.
In realtà una delle ragioni presentate da Borghi e Bagnai nello spiegare perché ha senso seguire la scia della Presidenza Trump contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità, vi è proprio la forte delusione per il caos generato dalla stessa durante le prime fasi della pandemia (specie nei rapporti con la Cina, ndr) e pure nella gestione globale successiva. «Non vogliamo essere comandati da chi ha maggiori azionisti tra i privati» e soprattuttto durante la gestione della pandemia da Coronavirus ha presentato più di una lacuna, oltre al forte ritardo nella risposta globale al diffondersi della malattia. In casa FdI la proposta della Lega non convince appieno, specie perché seguire su questo l’idea di Trump rischia di portare la Cina ad avere campo libero anche sul fronte della sanità globale. Per Forza Italia e Noi Moderati – intervenuti rispettivamente Paolo Barelli e Maurizio Lupi – l’ipotesi di uscire dalla OMS è azzardato e rischia di rovinare l’approccio integrato alla salute, semmai potrebbe essere sensato migliorarla profondamente dal suo interno senza dichiarare l’uscita.
‘ITALEXIT’ DALL’OMS: BORGHI E BAGNAI SPIEGANO IL DDL DELLA LEGA: LA VIDEO CONFERENZA STAMPA
In una lunga conferenza stampa dal Senato i due parlamentari della Lega, accompagnati dal chirurgo Roy De Vita, spiegano nel dettaglio perché la proposta di uscire dall’OMS non sia nata dopo la mossa di Trump, ma è in realtà una battaglia che Bagnai e Borghi portano avanti da diversi anni. Ora si è come creata l’occasione anche “mediatica” di convincere una larga platea dell’inutilità di un’organizzazione come quella che monitora i servizi sanitari di quasi tutti i Paesi mondiali. Come sottolinea ancora il leader Matteo Salvini, l’OMS da anni ormai «va a braccetto con le multinazionali del farmaco», e per questo andrebbero usati meglio i fondi che ogni anno vengono investiti dall’Italia nell’organizzazione, magari per sostenere meglio medici, infermieri, ospedali e gli stessi malati italiani.
Da Washington il Presidente USA Trump ha evidenziato i costi altissimi per l’amministrazione americana nell’aderire all’OMS, la Lega invece nel suo ddl pone l’accento più che altro sull’inutilità della organizzazione con sede proprio in America a New York: «è uno stipendificio inutile agli interessi nazionali», un potenziale «carrozzone» che oltre a non far troppo bene al mondo, si concentra solo sui propri dipendenti con stipendi faraonici. Come spiega il senatore Borghi, ad oggi un terzo del maxi bilancio globale dell’OMS – circa 1 miliardo di dollari – viene speso per gli stipendi del personale della “WHO” (l’acronimo inglese dell’organizzazione), di media circa 150mila dollari annui di RAL. Negli ultimi anni l’Italia contribuisce formalmente all’OMS con circa 100 milioni di euro all’anno, ma secondo la proposta della Lega quegli stessi fondi potrebbero essere spesi per svariate altre funzioni, come «la lotta all’antibiotico resistenza», propongono Borghi e Bagnai. Sebbene spesso sia stato molto ascoltato dal mondo del Centrodestra, consulente del Ministero della Salute anche di recente, il professore Matteo Bassetti (ospedale San Martino di Genova) si dice contrario alla proposta della Lega di far uscire il nostro Paese dall’OMS: se è vero che l’impatto dell’organizzazione ha meno incidenza in Occidente, l’OMS ancora oggi ha un ruolo chiave «nei Paesi in via di sviluppo» dove esistono enormi problemi per i sistemi sanitari. È una sorta di «boutade elettorale» secondo Bassetti, che rischia di avere conseguenze qualora dovessero esplodere in futuro altre epidemie o, peggio, pandemie.
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— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) January 22, 2025
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🔴10 MOTIVI PER CUI L’OMS VA FERMATA🔴
1) L’OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l’OMS non ha fornito una singola informazione utile.
Se… pic.twitter.com/MRSMcrbOXQ— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) February 11, 2024