La relazione annuale dell'intelligence sui rischi di attentati in Italia di matrice jihadista: Chiesa e posizione filo-Israele gli obiettivi degli islamisti
L’ITALIA RISCHIA NUOVI ATTENTATI JIHADISTI: L’ALLARME NELLA RELAZIONE 007 IN PARLAMENTO
Sebbene gli attentati principali negli ultimi anni siano avvenuti in Europa tra Francia, Germania e Belgio, l’Italia resta al centro dell’allarme per possibili attacchi terroristici di matrice islamista: lo jihad delle varie sigle criminali – da Isis ad Al Qaeda fino ai gruppi più “giovani” e meno organizzati – avrebbe ancora il nostro Paese nel mirino, specie per la presenza della Chiesa Cattolica e per le posizioni tendenzialmente filo-Israele nel complicato conflitto in Medio Oriente.
A riferire il nuovo alert sul nostro Paese è la Relazione Annuale 2025 dell’intelligence italiana, presentata questa mattina in Parlamento davanti alla presenza – tra gli altri – del sottosegretario del Presidente del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il report aggiornato fino a fine 2024 mostra purtroppo i segni di una rinnovata propaganda jihadista che tra “cellule dormienti”, “lupi solitari” e ideologia via social, spira vento di guerra anche contro l’Italia. I continui attacchi terroristici, seppur di “minimo impatto” per il numero delle vittime, tra Germania e Francia sono davanti a tutti e la paura per un’escalation a livello europeo del terrorismo islamista è tutt’altro che “eccessiva”.
L’Italia con il Vaticano e le tante sedi importanti delle chiese sparse su tutto il territorio, sono purtroppo un obiettivo sensibile davanti alle minacce islamiste, che da ogni parte del mondo fino all’Europa porta l’offensiva ai valori centrali dell’Occidente: se si aggiunge il fatto che dall’inizio della guerra in Medio Oriente, il Governo italiano si è da subito schierato a favore della “mozione” israeliana, i timori per un’offensiva terroristica filo-palestinese sono cresciuti rispetto agli scorsi anni. Un esempio in tal senso viene fatto dalla relazione dell’intelligence italiana, ovvero l’attentato incendiario avvenuto un anno fa nel febbraio 2024 contro il Consolato americano a Firenze.
CAOS ISRAELE-PALESTINA E ALLARME TERRORISMO. MANTOVANO: “ASSURDO PARLARE DI REGIME”
L’anno del Giubileo 2025 rappresenta infine una potenziale ulteriore minaccia di attentati jihadisti contro l’Italia e per questo l’impegno dell’intelligence – in coordinamento con le sigle europee e l’Interpol – viene costantemente rinnovato, come di recente ricordato anche dal Governo Meloni dopo la felice liberazione della giornalista Cecilia Sala dalle carceri in Iran. «Il conflitto tra Israele e Hamas – rilanciano ancora gli 007 nel report presentato questa mattina – ha rivitalizzato la campagna mediatica sia di Daesh che di al Qaida contro l’Occidente».
L’Italia in tal senso è purtroppo al centro di questa offensiva, che coinvolge Germania e Francia come Paesi principali da tenere costantemente sotto monitoraggio: in tal senso diviene sempre più fondamentale il controllo e le verifiche sugli ingressi irregolari in arrivo dalla migrazione nel Mediterraneo e per la via Balcanica. Come sottolineano ancora gli esperti dell’intelligence, nel solo 2024 sono stati eseguiti anche grazie al supporto degli 007, ben 82 rimpatri di soggetti considerati molto pericolosi per l’intera sicurezza nazionale.
A corredo della presentazione della relazione 007 in Parlamento, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha sottolineato come sia alquanto assurdo e risibile arrivare e sostenere che in Italia esista un regime totalitario, viste anche le minacce che costantemente piovono contro il nostro Paese da vere sigle terroristiche e reali entità ideologiche. Rispondendo alle tante critiche piovute in questi mesi sui servizi segreti italiani, al netto delle problematiche esistenti, vengono rimandate al mittente dal responsabile del Governo con la delega agli 007, che comunque in questi anni hanno evitato quasi interamente la minaccia terroristica sul nostro territorio.
«Non si può chiedere all’esecutivo di rendere note dichiarazioni coperte da segreto», ma questo non significa che il nostro Paese sia considerato un regime per questo motivo. Anche il n.1 del Copasir, il dem Lorenzo Guerini, ringrazia l’operato di Mantovano nel mantenere i buoni rapporti tra intelligence e Parlamento, specie con il controllo stesso della Commissione Parlamentare da lui diretta, «è garanzia per il sistema sicurezza del Paese».
