Lina Hurtig, calciatrice di ruolo attaccante della Juventus woman, (squadra reduce dalla sconfitta contro la Roma), aspetta un figlio assieme alla moglie Lisa. Ad annunciarlo sono state le due future mamme attraverso una video intervista che è stata diffusa nelle scorse ore dalla stessa squadra bianconera. «Abbiamo deciso di provare ad avere un figlio a ottobre – racconta Lina mentre nel filmato si vedono le due donne che preparano la stanza al futuro nascituro – è successo tutto molto velocemente».
La coppia si era rivolta ad una clinica in Svezia per la fecondazione eterologa, soluzione accessibile da anni alle coppie di donne che vogliono avere un figlio, a differenza invece di quanto avviene in Italia. Delle due è Lisa quella incinta, anche lei calciatrice come la moglie Lina, militante in casa, fra le fila delle svedesi di Linkopings: «A novembre io ero qui in Italia – ha raccontato ancora la Hurting – e lei era ancora in Svezia: mi ha chiamato piangendo e mi ha detto: “sono incinta”. Non ci aspettavamo che succedesse subito, siamo felicissime».
LINA HURTIG E LISA: IL FAMOSO BACIO DEL 2019 A BORDO CAMPO
Le due calciatrici si sono conosciute ai tempi in cui entrambe giocavano nella squadra di Umea per poi sposarsi in Svezia con un matrimonio spartano: «Solo noi due e i testimoni – ha spiegato ancora Lina Hurtig – in mezzo a un bosco accanto a un lago. È stata una sorpresa anche per le nostre famiglie». Le due non hanno mai nascosto il loro amore reciproco e divennero un simbolo nel 2019, in occasione dei mondiali di calcio femminili che si svolsero in Francia (che ottennero milioni di ascolti in tv), quando la foto di un loro bacio a bordo campo dopo la vittoria contro la Gran Bretagna fece il giro del web e del mondo intero. «Ero felice per la partita – ricorda quel momento Lina – ho visto Lisa tra il pubblico e volevo solo condividere con lei quella gioia. Ma ha significato molto per un sacco di persone. Ero un po’ sorpresa, devo ammetterlo. Perché la gente veniva da me sugli spalti e mi chiedeva della nostra relazione, dicendomi che era un’ispirazione vedere che potevamo essere così aperte. Quando mi hanno anche chiesto com’era per noi a casa in Svezia, sono rimasta stupita che un paese come la Francia, per esempio, non sia ancora andato avanti con questa cosa».