Il film "La notte arriva sempre", nonostante le apparenze e l'ambientazione, parla della speranza che ognuno porta nel cuore

La notte arriva sempre è un film diretto da Benjamin Caron e scritto da Sarah Conradt, che si ispira al romanzo omonimo (Night Always Comes) di Willy Vlautin.

La pellicola ha un protagonista che domina la scena dall’inizio alla fine: una donna, Lynette (interpretata da Vanessa Kirby), che ha un compito difficilissimo, quello di recuperare 25.000 dollari per tenere la casa in cui vive con la madre Doreen (interpretata da Jennifer Jason Leigh) e con Kenny, il fratello affetto da sindrome di down (interpretato da Zack Gottsagen).



Lynette aveva quei 25.000, dollari ma la madre, che non vuole stare in quella casa e vuol fare un altro tipo di vita, li ha usati per acquistare una bellissima automobile. Lynette cerca di convincere la madre a recuperare i soldi restituendo l’auto, ma non vi riesce, per cui non ha altra possibilità se non di andare a cercare nella notte i soldi di cui ha bisogno e lo fa portandosi dietro il fratello Kenny.



Così Lynette ripercorre tutti i luoghi che aveva frequentato nella sua drammatica esistenza, luoghi di miseria e depravazione e rientra in contatto con le persone che le avevano fatto tanto male e che l’avevano sfruttata. Lynette non si fa nessuno scrupolo di coscienza perché il suo obiettivo è recuperare i soldi e lo fa con determinazione utilizzando tutta la sua intelligenza in quel mondo di male: qui si vede la notte in cui si rischia di precipitare, è l’America della depravazione e dello sfruttamento, è il buio che sembra diventare dominante.

È impressionante questa corsa dentro il buio che fa Lynette e che è la discesa nel buio della sua esistenza, una corsa ossessiva però determinata da una volontà redentiva che è presente nella donna. Alla fine Lynette raccoglierà i soldi, ma non appena l’impresa sembra realizzata David, l’uomo incaricato della vendita della casa, comunica a Lynette che ha deciso di procedere con altri acquirenti, perché di loro non si fida più.



Sembra che si precipiti nella disperazione più totale, tutta una notte a cercare 25.000 dollari, averli trovati e accorgersi che non servono più. Qui avviene il colpo di scena, Lynette prende quei soldi e in parte li restituisce all’amica Gloria a cui li doveva, altri li lascia alla madre come gesto teso a recuperare il rapporto con lei, e infine gli ultimi per saldare i suoi debiti così da poter iniziare una vita nuova.

Il film La notte arriva sempre infatti si conclude con Lynette che lascia la città, che è simbolo della notte, e vuole ricominciare a vivere prendendosi cura di sé. In questa ripresa di vita vi è un affetto che rimane anche nel distacco, è il suo rapporto con il fratello Kenny, che era il segno di un amore vero dentro la notte in cui si perdono i rapporti.

Questo film, La notte arriva sempre, che in quasi tutte le scene è segnato dal buio della notte, è in realtà un film della speranza, perché Lynette trova se stessa, a testimonianza che anche nel buio più oscuro si apre sempre una luce, è quella dell’umano che portiamo nel cuore.

 

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