Gabriel Garko non ha voluto perdere lo spettacolo dell’Arena di Verona dove è andata in scena La Traviata che ha lasciato letteralmente senza parole tutto il pubblico presente e i telespettatori. Su Instagram, l‘attore ha condiviso ogni istante della serata trascorsa all’Arena. Dopo essersi mostrato senza maglietta in attesa della camicia, Gabriel ha postato una serie di storie mostrando tutto ciò che è avvenuto all’Arena. Nei video, però, l‘attore non si mostra mai e i fans si chiedono se l‘attore abbia assistito all’opera lirica da solo in compagnia. Recentemente, infatti, l‘attore ha confessato di essersi fidanzato anche se non ha rivelato l‘identità della fortunata. Gabriel Garko, dunque, era da solo all’Arena di Verona? I fans non ci credono e sono sicuri che abbia fatto trascorrere una serata magica alla donna che ha accanto (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
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La Traviata all’Arena di Verona: il commento del Presidente Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver assistito all’opera La Traviata, andata in scena all’Arena di Verona, ha promesso a pieni voti l‘intera opera, dal cast artistico a quello tecnico considerando il tutto un doveroso omaggio a Franco Zeffirelli. “Tutto questo è stato un ricordo eccellente del maestro Zeffirelli, un modo di ricordarlo così come a lui sarebbe piaciuto”, ha dichiarato Sergio Mattarella, lasciando ieri sera l’Arena di Verona ai microfoni di AdnKronos. “L’Arena di Verona rende affascinante ogni rappresentazione, ma questa è stata un’esecuzione della Traviata di straordinaria bellezza, davvero di grande livello artistico. Sotto ogni profilo, dalla splendida direzione d’orchestra al soprano e agli altri cantanti, dal coro alle danze, alla scenografia magnifica, E’ sempre un piacere venire e lo sarà anche tornare”, ha concluso Mattarella (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
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La Traviata all’Arena di Verona: il web chiede l’opera in tv ogni settimana
“Adesso però una volta al mese, ogni venerdì, l’opera in tv. Okay per tutti?“. All’indomani del successo de La Traviata di Zeffirelli, trasmessa ieri sera in mondovisione su Rai 1, c’è già chi propone l’opera come appuntamento abituale della televisione pubblica. Leggendo i primi tweet, si capisce che in tanti hanno apprezzato, nonostante la lirica sia un genere naturalmente ostico. C’è persino chi fa ironia, tra un atto e l’altro, tra una scena e l’altra: “Lei con la tisi corre, si dimena, sale e scende le scale 1000 volte il tutto cantando per 3 ore. Io starnutisco e scrivo le mie volontà“. Più serio il “ragioniere”: “Guardate quante persone in scena tra cantanti, ballerini e comparse. Guardate da quanti elementi è composta l’orchestra. Immaginate quanti hanno lavorato dietro le quinte tra scenografia, costumi, luci… Con la cultura si mangia eccome!“. Infine un saggio consiglio (ma sempre con un occhio al portafogli): “Se avete la possibilità andate a vedere l’opera dal vivo, molti teatri danno la possibilità di assistere alle prove generali a 5 euro, non ve ne pentirete“. (agg. di Rossella Pastore)
La Traviata all’Arena di Verona: si realizza l’ultimo sogno di Zeffirelli
La Traviata è
l’ultimo atto effettivo della vita del maestro
Franco Zeffirelli. Eloquente la scena iniziale, che anticipa (“spoilera”) la morte della protagonista con il feretro di lei che fa la sua sfilata. Nell’opera di
Verdi, la morte la fa letteralmente da padrona. È il personaggio che ruba la scena a Violetta, donna dal carattere forte che però non può nulla di fronte a questa nemica. Non è un caso che il maestro l’amasse particolarmente; di certo, però, non poteva sapere che le loro sorti sarebbero state così simili e così indissolubilmente legate. Se Violetta fa il suo debutto nella bara, a simboleggiare
un personaggio segnato, finito, senza possibilità di riscatto, il fantasma di Franco aleggia per tutto il tempo all’
Arena di Verona. Si sente che regista dirige “dall’aldilà”, tanto è stata ingombrante la sua presenza in vita. Chapeau a lui e a quanti hanno contribuito alla realizzazione di un capolavoro. Voto: 9.
La Traviata: tecnici, conduttori e maestranze
Quel che spicca, de
La Traviata di Zeffirelli, è la cura quasi maniacale per i
dettagli. Dai costumi di Maurizio Millenotti alle coreografie di Giuseppe Picone, nulla è lasciato al caso. Degna di nota anche la direzione d’orchestra di Daniel Oren, cultore dell’estro e dell’improvvisazione, e ovviamente le
scenografie, sempre divertenti e a tratti carnevalesche. Necessari
Antonella Clerici e i commentatori a bordo campo, per facilitare
l’approccio del grande pubblico a un genere che mette in soggezione. Clerici & co. sono bravi ad accompagnare lo spettatore con spiegazioni e aneddoti sulla produzione, e quasi mai risultano fuori luogo. Importante il contributo di
Vittorio Grigolo: il tenore ha affiancato la conduttrice per tutto il tempo, aiutandola laddove serviva l’intervento di un “esperto del settore”. Grigolo tornerà a Verona il 1° agosto, questa volta in veste di protagonista. Toccherà a lui, in quel caso, interpretare Alfredo, quel personaggio che ha ammesso di “odiare” per la sua scarsa virilità. Voto: 7.
Il cast de La Traviata
Passiamo agli attori. Che dire di Aleksandra Kurzak, soprano polacco dalla stoffa indiscussa? O di Pavel Petrov, il tenore-ragazzino che non sfigura nel ruolo di Alfredo? Quest’ultimo è un personaggio che cresce, nel corso dell’opera, difficile da interpretare proprio per questo motivo. Ma anche Aleksandra ha avuto la sua bella gatta da pelare. Violetta è la figura che domina davvero la scena, una “scena” su due piani che somiglia al suo cuore (diviso) e alla sua faccia (doppia). Non è propriamente un’ipocrita, perché è più vittima degli eventi; tuttavia non fa nulla per smarcarsi di dosso la fama di cortigiana. Buona l’interpretazione di Leo Nucci alias Giorgio Germont, “terzo incomodo” tra i due amanti. Niente da dire su Flora (Alessandra Volpe) e Annina (Daniela Mazzuccato), le comprimarie italiane che hanno fatto un’ottima prova. Voto: 8.