L’altra metà del cielo è un divertente film con protagonista una coppia d'eccezione, Adriano Celentano e Monica Vitti, diretti da Franco Rossi

L’altra metà del cielo, film su Rete 4 diretto da Franco Rossi

Giovedì 7 agosto, alle ore 16:25, Rete 4 propone uno dei titoli più emblematici della commedia italiana degli anni Settanta: L’altra metà del cielo, film del 1977 diretto da Franco Rossi, regista noto anche per la sua trasposizione televisiva dell’Odissea (1968) e per pellicole dal tono ironico e sociale. Il film si inserisce nella lunga scia della commedia all’italiana con una cifra leggera ma mai superficiale, miscelando temi morali, culturali e religiosi con un’ironia sagace e a tratti grottesca.



Il cast di L’altra metà del cielo vede come protagonisti due icone dello spettacolo italiano: Monica Vitti e Adriano Celentano. L’alchimia tra i due protagonisti è il vero motore del film: entrambi già noti per ruoli brillanti e intensi, si cimentano qui in un duetto di battute e situazioni comiche che regalano momenti memorabili. Completano il cast Venantino Venantini, Paolo Paoloni, Glauco Onorato, Gianfranco Barra, Renzo Ozzano, Mario Carotenuto e Bill Vanders.



La colonna sonora è firmata da Detto Mariano, compositore versatile e molto attivo nel cinema leggero dell’epoca, che inserisce tracce funk e jazz in un contesto musicale che strizza l’occhio al folclore italiano.

La trama del film L’altra metà del cielo: il diavolo e l’acqua santa

L’altra metà del cielo racconta una vicenda apparentemente semplice, ma carica di sottotesti e simbolismi. Don Vincenzo, prete siciliano dal temperamento inflessibile e moralista, riceve l’incarico dalla curia di recarsi in Australia per recuperare una giovane connazionale, Susanna, divenuta nel tempo simbolo di perdizione per il suo villaggio d’origine.



Susanna lavora infatti come ballerina in un night club in un remoto villaggio minerario, dove si è costruita una sua personale libertà lontana dai giudizi e dai vincoli della tradizione. Il compito di Don Vincenzo, però, si rivela tutt’altro che facile. L’Australia degli anni ’70 appare come una terra di contrasti, libertà e solitudini. In questo contesto, Susanna incarna una donna emancipata, ironica, profonda, consapevole delle sue scelte.

Don Vincenzo, inizialmente scandalizzato, viene messo alla prova sul piano spirituale e umano, iniziando un cammino di confronto e trasformazione. Non si tratta solo di una missione pastorale, ma di un viaggio interiore che mette in crisi le sue certezze. La pellicola si dipana tra episodi comici, dialoghi intensi e situazioni paradossali che lasciano spazio anche alla tenerezza e alla riflessione. Il rapporto tra i due protagonisti evolve da un iniziale conflitto ideologico a una più profonda comprensione reciproca.

Tra serate movimentate nel locale in cui lavora Susanna, scontri verbali e momenti di vulnerabilità, Don Vincenzo si ritrova a fare i conti con la propria visione della fede, del peccato e della libertà individuale. Il film alterna ambientazioni italiane ed estere con un tocco leggero e ironico. La sceneggiatura (firmata da Franco Rossi insieme a Maurizio Costanzo) si muove agilmente tra satira sociale, dialoghi brillanti e momenti di autentico sentimento.