Riforma pensioni/ Le delusioni della manovra (ultime notizie)

- Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni, ultimissime. Le delusioni provocate dalla Legge di bilancio. Tutte le novità e le news sui principali temi previdenziali di oggi, 19 dicembre

luigi_dimaio_1_lapresse_2017 Ultime Notizie, Luigi Di Maio - La Presse

LE DELUSIONI DELLA MANOVRA

Gli emendamenti presentati alla Legge di bilancio non sembrano soddisfare i lavoratori precoci. Roberto Occhiodoro, amministratore del gruppo Facebook Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti, ha infatti detto a BlastingNews di non vedere migliorie nel fatto che siano state aggiunte 4 categorie di lavori gravosi alla platea dell’Ape social, considerando che si tratta di una misura che interessa circa 4.000 persone. Anche Giulia Molinaro, amministratrice del gruppo Opzione donna proroga al 2018 avrebbe voluto qualcosa in più, almeno per aiutare le disoccupate over 55 senza reddito ad accedere anticipatamente alla pensione se non sarà possibile prorogare Opzione donna. Mauro D’Achille, che gestisce invece il fresco gruppo “Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni” evidenzia che sarebbe stato molto importante arrivare a rendere strutturale l’Ape social, anche con riconoscimenti maggiori per i lavori di cura delle donne, i precoci e i disoccupati di lungo periodo.

LE SPERANZE SUL CUMULO CONTRIBUTIVO

Prosegue l’iter parlamentare della Legge di bilancio e c’è attesa per sapere se gli emendamenti presentati in tema pensionistico riusciranno a essere approvati. Per esempio, quello che, a un anno di distanza dall’introduzione del cumulo contributivo gratuito, mira a estenderlo a Opzione donna e ottava salvaguardia degli esodati, sanando così un’evidente ingiustizia. Orietta Armiliato, del Comitato Opzione donna social, ed Elide Alboni, del Comitato licenziati o cessati senza tutele, incrociano le dita, sperando che arrivi il via libera all’emendamento. Alboni, intervistata da Blasting News, ricorda che anche se l’emendamento passerà bisognerà comunque trovare una soluzione per i tanti esodati che ancora non hanno avuto accesso a una salvaguardia e non l’avranno nemmeno con il cumulo gratuito. Ragione per cui ci vorrebbe un nuovo provvedimento.

APE SOCIAL PER ALTRE 20.000 PERSONE

Il consigliere economico di palazzo Chigi Stefano Patriarca ha fatto sapere che “i provvedimenti assunti dal Governo con le manovre degli ultimi due anni permetteranno a 53 mila persone di avere una pensione o un’indennità anticipate dai 5 mesi ai 3 anni”. Secondo quanto riporta Repubblica, l’economista avrebbe spiegato che questo “sconto” interessa “il 20% della platea prevista per il 2019”. Come noto, poi, la Legge di bilancio amplierà la platea dei beneficiari dell’Ape social. Le stime di Patriarca dicono che l’anno prossimo ci saranno benefici per altri 50.000 lavoratori contro i 31.000 inizialmente previste. Nel dettaglio, saranno altre 13.400 le persone che potranno accedere all’Ape social, arrivano a un totale dei 29.400. Le misure per i precoci, invece, interesseranno altre 6.400 persone, per un totale di 21.400. 

APE SOCIAL, ENTRO FINE ANNO PARTONO I PAGAMENTI

Dopo quelle di Tito Boeri, arrivano anche le parole di Marco Leonardi a rassicurare quanti stanno aspettando l’erogazione dell’Ape social dopo aver presentato la domanda entro il 15 luglio ed essersela vista accolta. Il consigliere economico di palazzo Chigi, parlando in un seminario della Cisl, ha infatti detto che entro la fine dell’anno sarà liquidata una prima tranche dell’Anticipo pensionistico agevolato, che riguarderà circa due terzi delle domande presentate. Leonardi ha anche detto che già questa settimana il Governo chiuderà gli accordi con Abi e Ania per quanto riguarda l’Ape volontario, che quindi potrà partire dal prossimo mese di gennaio, dopo che l’Inps avrà emesso la circolare regolatoria che dovrebbe di fatto essere già pronta. Dunque proprio negli ultimi giorni dell’anno dovrebbe esserci un’accelerata molto attesa sull’Anticipo pensionistico.

I DUE PASSI MANCANTI PER L’APE

Su Economia&Finanza, il canale del sito di Repubblica, tra le risposte dell’Esperto di pensioni ve n’è una a una domanda posta da un’esodata in attesa di poter utilizzare l’Ape volontario. Viene ricordato che mancano due documenti per far partire l’Anticipo pensionistico: “I due accordi quadro fra i Ministeri competenti e le associazioni bancarie e assicurative (Abi e Ania) e la circolare regolatoria Inps che l’Istituto ha asserito, in occasione dell’ultimo Forum Lavoro 2017 di novembre scorso, essere già pronta”. Resta comunque saldo il principio della retroattività fino a maggio 2017 (qualora fossero già stati maturati i requisiti necessari), più volte ribadito. Inoltre, viene ricordato che l’Ape volontario dovrebbe essere prorogato di un anno, per tutto il 2019. Il condizionale è d’obbligo fino a quando la Legge di bilancio non concluderà il suo iter parlamentare.

DI MAIO: CANCELLEREMO LA LEGGE FORNERO IN 5 ANNI

Non solo Matteo Salvini, anche Luigi Di Maio è stato ieri ospite di Lucia Annunziata nella puntata di “In mezz’ora”, dove è tornato ad affrontare il tema delle pensioni nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle. Il vicepresidente della Camera ha spiegato che l’obiettivo è quello di eliminare la Legge Fornero in 5 anni, dunque al termine dell’eventuale mandato di Governo. La priorità, per il leader pentastellato, andrebbe data ai lavori usuranti. Tuttavia ha anche evidenziato come il sistema pensionistico sia squilibrato e dunque il problema delle pensioni va affrontato anche incentivando le nascite, visto che al momento il loro numero è inferiore a quello delle morti. Cosa che crea un evidente squilibrio che nel medio lungo termine può portare il sistema pensionistico al collasso per la mancanza di versamenti di contributi sufficienti a finanziare le pensioni.

CONTINUA LO SCONTRO DI MAIO-PD

È proseguita la querelle sui tagli alle pensioni d’oro proposto da Luigi Di Maio al fine di recuperare 12 miliardi di euro con cui finanziare la graduale cancellazione della Legge Fornero e il ritorno dell’età pensionabile a 65 anni. Titti Di Salvo ha spiegato di essere un po’ stupita per “la superficialità con cui Di Maio e i 5 stelle affrontano il tema pensionistico giocando con la vita delle persone”. Alla deputata del Pd non sono sembrate nemmeno bastare le precisazioni diffuse dal Movimento 5 Stelle a proposito delle parole del suo candidato Premier, anzi. “Pensano di essere al luna park, tre palle un soldo: se va male il primo tiro ci riprovano, ma sbagliano ancora. Sciatti al punto da dover smentire il loro presunto candidato premier, però finiscono con l’aggiungere imprecisione a imprecisione e dopo aver sbagliato sparano numeri a caso. Lo stesso triste copione visto sui vaccini lo replicano sulle pensioni. Parlano a caso e appena scoperti si arrampicano sugli specchi”, ha infatti affermato Di Salvo.

Ospite di Lucia Annunziata a “In mezz’ora”, Di Maio è tornato poi ancora sul tema, spiegando che “le pensioni d’oro per me sono quelle da 5.000 euro netti in su. I 12 miliardi sono su più anni e non servono in maniera esaustiva a eliminare la legge Fornero. Ho parlato dei lavoratori usuranti che sono una priorità. Quei 12 miliardi fanno parte di un pacchetto complessivo e graduale in cinque anni sugli sprechi e la spesa improduttiva del bilancio dello Stato”. In ogni caso i pentastellati avevano fatto sapere che nei prossimi giorni presenteranno uno studio sul tema.

M5S, “PD DISTRAE CON LE PENSIONI PER NON PARLARE DI BANCHE”

Ormai è partito lo scontro e difficilmente si faranno passi indietro nei prossimi mesi di campagna elettorale: le pensioni sono il fulcro attorno a cui Salvini, Berlusconi, Di Maio e Renzi si scontreranno nelle prossime settimane, come abbiamo già potuto vedere nelle ultime ore. Un tema caldo, scottante, che però rischia di venir “banalizzato” dalle liti di condominio dei vari partiti, e non elevato per l’importanza che ha all’interno del futuro di questo Paese: basta leggere l contro-reazioni del Movimento 5 Stelle contro Renzi (che aveva criticato Di Maio, ndr) per capire come al momento non vi sia la volontà di spiegare per bene cosa si intenda fare con la crisi delle pensioni. Solo l’attacco, unilaterale, contro il nemico e rivale politico: «I numeri esatti del taglio alle pensioni sono stati già precisati da Luigi Di Maio. Nessun problema a tornare sul tema ma la notizia è un’altra, e il rumore di fondo delle dichiarazioni del Pd non fa altro che nasconderla. La notizia è la blindatura della Boschi e il tentativo ignobile di nascondere lo scandalo Etruria. Ma noi terremo sempre la barra dritta», spiega Daniele Pesco ieri sera all’Agenzia Nova. Gli fa eco Giorgio Sorial, sempre tra le fila grilline, che all’Ansa spiega come in realtà Renzi e il Pd stanno inventandosi bugie per poter distrarre l’opinione pubblica e la politica dal caos banche: «ci risiamo, il Pd fa solo rumore di fondo e chiacchiericcio per non parlare dello scandalo di Banca Etruria e della Boschi, per nascondere che ancora una volta Gentiloni ha protetto la Boschi blindandola». L’obiettivo è sempre politico, la volontà di spiegare le proprie proposte politiche è sempre meno presente.. (agg. di Niccolò Magnani)





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