Come funziona la proposta di legge della Lega sulle regole per richiedere cittadinanza italiana: la stretta anti-maranza (e anti ius soli), tutte le norme
FREDDATE LE SPERANZE DI IUS SOLI (ANCHE NELLA MAGGIORANZA): LA LEGA PRESENTA UNA STRETTA SULLA CITTADINANZA
Dopo la netta sconfitta al Referendum sulla cittadinanza della scorsa primavera, anche le residue speranze rimaste – pur dentro la maggioranza di Governo – su Ius Soli, Ius Scholae o Ius Culturae vengono congelate dall’ultima proposta della Lega partorita sul tema cittadinanza. I sostenitori del Sì all’ultimo referendum di Pd & Cgil – con parti presenti anche tra le file di Forza Italia – puntavano a dimezzare nettamente i tempi per la residenza legale adatti a poter avanzare la richiesta di cittadinanza.
Chi però puntava ad una formulazione più vicina allo Ius Soli per allargare i cordoni della cittadinanza italiana a tani stranieri regolari di prima o seconda generazione non condividerà la proposta annunciata più volte dalla Lega di Salvini negli scorsi mesi è ora stata presentata alla Camera dei Deputati per poter poi essere discussa nel 2026.

Secondo le prime anticipazioni, poi confermate dallo stesso vicepremier, si tratta di numerose novità che serviranno a porre una “stretta” e non un allargamento alla ricezione della cittadinanza italiana: dall’esame di integrazione sulla lingua a tempi di residenza più lunghi, fino a norme già ribattezzate “anti-maranza” come la stretta sui ricongiungimenti familiari. «La cittadinanza è una cosa molto seria», commenta il segretario della Lega nonché Ministro Matteo Salvini su Facebook, aggiungendo come la richiesta di divenire cittadini italiani vada trattata con cura e attenzione.
LE NORME E L’ESAME PRELIMINARE: COME FUNZIONA LA PROPOSTA DEL CARROCCIO
Il testo è stato presentato a Montecitorio con prima firma del parlamentare leghista Jacopo Morrone, assieme all’apporto del capogruppo Lega alla Camera Riccardo Molinari: con la nuova legge presentata dal Carroccio si punta a modificare le attuali norme sulla cittadinanza (legge del 1992) oltre a rivoluzionare il testo unico per l’immigrazione.
Spiegando ai cronisti il perché di una Pdl in questo momento, Morrone ha sottolineato che l’interno è sorto dopo la sconfitta importante del Centrosinistra al referendum sulla cittadinanza dello scorso giugno: si punta in primo luogo a proporre un esame di integrazione una volta raggiunta la maggiore età del cittadino straniero che chiede la nostra cittadinanza.

In più sempre sul tema di nome “anti-maranza”, la Lega punta a inserire tra i requisisti stringenti il fatto di non avere precedenti attivi (condanne o procedimenti penali) per delitti non colposi: si aggiunge infine l’ampliamento dei casi in cui viene prevista la revoca della cittadinanza, ad esempio con condanna definitiva oltre i 5 anni, o superiore a 3 anni per reati come stupro, violenza di genere e maltrattamenti familiari, così come per reati come mutilazione organi genitali femminili o costrizione al matrimonio.
Salvini intende raddoppiare da 2 a 4 anni il periodo di residenza legale in Italia per i minori stranieri prima di poter richiedere la residenza, oltre a ridurre le procedure amministrative (da 24 a 12 mesi) per velocizzare l’intero iter, imponendo però l’eliminazione del requisito che portava all’impossibilità della revoca se il cittadino non possiede un’altra cittadinanza.
Da ultimo, sui ricongiungimenti familiari, la proposta di legge della Lega punta all’esclusione di genitori a carico over 65: commenti dalle posizioni tutti molto negativi, con PiùEuropa e AVS che parlano di una «crociata anti-migranti che amplierà i conflitti nella nostra società». Per la Lega invece, le norme inserite da discutere poi con tutto il Governo, vanno incontro «alle richieste dei cittadini, attribuendo agli stranieri residenti la cittadinanza italiana solo se dimostrano di meritarlo».
