Liliana Resinovich sarebbe stata uccisa da qualcuno: lo annuncia Quarto Grado anticipato la perizia della dottoressa Cattaneo
Ampio spazio ieri a Quarto Grado al caso di Liliana Resinovich, la donna trovata morta nei boschi di Trieste a gennaio del 2022, tre anni fa. Il programma di Rete Quattro ha potuto anticipare la super perizia della dottoressa Cattaneo, rivelando in esclusiva che Liliana Resinovich non si è suicidata ma è stata uccisa, come del resto si sospettava sin dalla prima ora.
Ilaria Mura, in diretta tv ieri su Rete Quattro, ha raccontato: “Le indiscrezioni, se confermate, sono clamorose, la perizia della dottoressa Cattaneo, andrebbe in direzione dell’omicidio, Liliana Resinovich non si sarebbe suicidata, sarebbe stata picchiata prima di essere soffocata e il soffocamento sarebbe avvenuto da parte di terzi. Non è un’asfissia suicidiaria, è morta per la mano di terzi, sarebbe stata picchiata, avrebbe avuto quelle lesioni alla vertebra e poi sarebbe stata soffocata”.
Non sarebbe quindi suicidio quello di Liliana Resinovich e Sebastiano, in studio a Quarto Grado, replica: “Io mi rivolgo al mio consulente, il generale Garofalo”, questi ha commentato: “Noi non sappiamo niente, il 28 verrà consegnata questa consulenza poi vedremo”.
Quarto Grado ha quindi approfondito lo scoop della notizia della morte, ribadendo: “Liliana Resinovich sarebbe morta da parte di qualcuno con dei sacchetti o strozzandola, ipotesi che ricostruirebbe la storia della morte dopo la prima indagine, che parlava di suicidio”. Una perizia che potrebbe quindi confermare quanto i famigliari sostengono da sempre, a cominciare da quello che dice Claudio Sterpin: “Lei è stata pestata quel giorno”.
LILIANA RESINOVICH E’ STATA UCCISA: IL RUOLO DEI SACCHETTI E IL GUANTO NERO
Anche il professor Fineschi, consulente del fratello di Lily, ha ipotizzato giorni fa un’asfissia, una mossa da dietro con il braccio, che spiegherebbe anche l’assenza di lividi. I sacchi trovati sulla testa non avrebbero quindi avuto alcun ruolo nella morte di Liliana Resinovich ma solo la funzione di evitare l’imbrattamento di sangue, di modo da non lasciare tracce. Fabiola Giusti, entomologa consulente di Lily, conferma l’ipotesi: “I sacchetti hanno contenuto il sangue, per questo non troviamo tracce ematiche sui vestiti di Liliana”.
Ma chi ha ucciso Liliana Resinovich ha utilizzato dei guanti? Vicino al luogo del ritrovamento del corpo è stato trovato un guanto nero in tessuto con polsino bordato di giallo, anche se al momento non è chiaro cosa sia emerso dall’analisi.
“Sono lesioni vitali quelle di Lily e sono frutto di una colluttazione, lesioni procurate in vita”, aggiunge il professor Fineschi. Interessante il commento di Marco Oliva: “Sembra quasi un delitto premeditato o comunque di un esperto, visto che chi ha ucciso Liliana Resinovich aveva già dei sacchetti in macchina”, ma sul sacchetto il generale Garofalo aggiunge: “Quei sacchetti sono già stati esaminati e hanno individuato solo delle tracce di dna di Liliana Resinovich, quindi anche su questo bisogna ragionare”.
LILIANA RESINOVICH E’ STATA UCCISA: LE PAROLE DEL MEDICO FORTUNI
Il medico legale Giuseppe Fortuni, in studio a Quarto Grado, commenta: “La morte è asfittica, forse da mezzo soffice quindi non ha lasciato tracce. Un mezzo soffice può essere una sciarpa, un cuscino… per compressione continuata sulla bocca e sul naso. Quelle lesioni piccole su labbro e mento non si spiegano con una caduta nel boschetto, a volte le piccole lesioni sono più importanti di quelle grandi in medicina legale. C’è anche una lesione nel muscolo della testa che era infarcito di sangue e anche di questo non c’è spiegazione. La perizia stabilirà quando è morta Liliana Resinovich? Non lo desumerà dai dati dell’esumazione”.
E ancora: “Se fosse rimasta tre settimane nel boschetto non sarebbe stata ritrovata in quelle condizioni, i sacchi sono intonsi, lucidi, senza frammenti vegetali, e anche il letto su cui giaceva quel corpo sarebbe stato profondamente alterato. Non è rimasta lì tre settimane, non lo pensa la medicina legale. Faccio fatica però a credere che sia stata messa in una iazzera (un pozzo profondo che si trova in zona Trieste ndr) o in una chiesetta.
La microfauna popola anche la iazzera che comunque è a cielo aperto, così come questa chiesetta diroccata. L’ipotesi che lì ci è arrivata da poco tempo. Suicidio o omicidio? Il suicidio è impossibile sugli elementi che sono emersi, non è una morte naturale ne del suicidio”.
In chiusura di servizio Ilaria Mura ha aggiunto altri dettagli in merito alle indiscrezioni sulla perizia: “Liliana Resinovich sarebbe stata picchiata e soffocata da parte di terzi. Per quanto riguarda la data della morte questa sarebbe un qualcosa ancora aperto nella perizia, il cadavere era fortemente compromesso e non è certo che quel corpo sia rimasto nel boschetto, anche se è improbabile. Poteva essere da qualche parte poi portato lì, come sostengono i periti di parte. Questi due punti, data della morte e da quanto tempo potesse essere il corpo lì non sarebbero ben chiari nella perizia”.
