Liliana Resinovich, il giallo della GoPro formattata/ Scontro tra consulenti: "Che fine ha fatto il verbale?"
LILIANA RESINOVICH, PAROLA AI CONSULENTI
La formattazione della GoPro di Sebastiano Visintin innesca nuovi dubbi nel giallo relativo alla morte di Liliana Resinovich ed è terreno di scontro anche tra i consulenti di parte. Il fatto che i video registrati il giorno della scomparsa siano spariti lo stesso giorno in cui il gip accoglie il ricorso all’archiviazione è “l’ennesima coincidenza” per Gabriella Marano, psicologa clinica e forense, consulente della famiglia della donna trovata morta a Trieste.
Ai microfoni di Dentro la notizia ha evidenziato che “la GoPro non è stata mai sequestrata né analizzata prima del 20 giugno 2023”, quindi non sono mai stati fatti accertamenti. “Senza timore di essere smentita, posso dire che non esiste alcun verbale che possa dirci che quella GoPro è stata sequestrata e analizzata prima di quella data”, ha aggiunto Marano.

Invece, la criminologa e psicoterapeuta Anna Maria Casale, che fa parte del collegio che assiste Visintin, ha fornito una versione differente: “La GoPro venne consegnata spontaneamente poco dopo la scomparsa, poi gli è stata riconsegnata, perché è stato verificato che il suo racconto era compatibile”. Quando Marano le chiede come mai il gip abbia ordinato il sequestro, se era stata già esaminata, Casale ha spiegato: “Quel gip voleva rivedere quello che c’era”.
LA TEORIA DI NUZZI SULLA GOPRO
Lo stesso Sebastiano Visintin al programma ha dichiarato di aver consegnato la GoPro: l’ipotesi di Gianluigi Nuzzi è che in realtà il marito di Liliana Resinovich abbia consegnato i video, non la GoPro. “Da quello che mi ha detto, visto che l’ho sentito a lungo oggi, ha consegnato la scheda di memoria, che gli è stata riconsegnata, perché la polizia riteneva di aver completato gli accertamenti. Lui dopo tanto tempo ha formattato la scheda, nel momento in cui gli viene riconsegnata”.
Marano si chiede perché negli atti non ci sia questo verbale, su cui ora rischia di aprirsi un altro caso, anche perché è emerso che Sebastiano Visintin si sarebbe disfatto di diversi oggetti, tra cui la macchina fotografica della moglie Liliana Resinovich e un cellulare.
“La macchina fotografica fu regalata quando era ancora scomparsa, non era stato ancora trovato il cadavere”, ha fatto notare la Marano. “Con i tempi che corrono, con le incertezze della giustizia e i tempi lunghi, io chiederei prima di fare qualcosa”, la considerazione del conduttore di Dentro la notizia, che si dice “senza parole” per “l’iperattività” dell’indagato.
