Un gruppo internazionale di amici musicisti canta il Natale con una serie di inediti, rinnovando la tradizione

“Come è nato questo album di canti natalizi? Alcuni mesi fa, pensando che nel corso della mia vita avevo scritto quattro canti di Natale, mi è venuta l’idea di registrarli e diffonderli.Ma un secondo dopo, letteralmente un secondo, mi sono venuti in mente alcuni amici musicisti di diversi paesi con i quali avevamo tenuto un concerto virtuale nel 2020 durante il COVID. E così è nato “Luz de la noche. Christmas songs from around the world”, un album che raccoglie canti natalizi inediti, scritti ed interpretati da questi amici per comunicare l’avvenimento più decisivo della storia.



Così introduce il racconto della genesi di questo progetto musicale Rafa Andreo, ingegnere in pensione e valente chitarrista spagnolo che da anni insieme ad amici appassionati musicisti anch’essi iberici (andate a recuperare la loro produzione discografica come gruppo dal nome “Psalterium”) si dedicano al recupero della tradizione medioevale e trobadorica europea. Un’amicizia operativa che non rimane chiusa sul territorio ma, come scrive ancora Andreo:-converted-space”> “Grati profondamente al carisma di don Giussani, fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione, che è all’origine dell’amicizia tra coloro che hanno realizzato questo lavoro.”



E questi amici hanno risposto dall’Italia (Walter Muto, Luciano Gentile, Valentina Oriani, Stefano Dall’Ora), dall’America del profondo nord (Maurizio “Riro” Maniscalco, Molly Poole, Jonathan Fields, Chris Vath, Rich Veras, ) e dal vicino Portogallo (Maria Durao), dal Brasile (Tatà Sympa, Carlos Aragao), dal Cile (Javier Bossart e Paula Giovanetti)  il venezuelano Francisco Sanchez, oltre, naturalmente, alla schiera dei musicisti e autori spagnoli (tra i quali la storica voce Manoli Ramirez de Arellano, Mireia Esplet, Paulinio Carrascosa, la famiglia Andreo e tanti altri che vengono citati nei crediti).



Sono veramente tanti, ben più di 50 artisti e una schiera di operatori di comunicazione visiva e tecnica, e hanno assemblato un concerto di inediti in cui le canzoni, che sono ispirate alle carole nord europee, allo stile “americana” o agli echi delle atmosfere più tradizionali spagnole e portoghesi, fino ai suoni d’oltre oceano brasiliani e cileni, hanno la grazia e la bellezza di rinnovare il catalogo natalizio, con la particolarità di non assecondare lo schema ritrito della pubblicistica moderna televisiva ma affondano il loro essere nello stupore di fronte a quel Bambino che nasce ancora una volta per indicarci la strada della pace e della condivisione tra le genti sempre più confuse tra messaggi di guerra e di odio.

Scrive, sull’esauriente sito web organizzato per l’occasione, Padre Mauro Lepori, Abate Generale dei Cistercensi: “Cantare nella notte introduce nello spazio angoscioso delle tenebre una luce di tenerezza. Nei cuori il canto risveglia una gioia condivisa (…) Attorno al Bambino il canto crea un popolo unito col cuore. Un popolo nuovo, un popolo vero, un popolo che nessuna guerra o catastrofe può disintegrare si forma fra chi condivide la gioia del cuore per quel Bambino donato per tutti”.

Il canto di Andreo e dei suoi tanti amici coinvolti non è quello del Natale come una pausa, un dimenticare le tribolazioni quotidiane (troppe volte lo abbiamo ascoltato anche dai pulpiti delle messe di mezzanotte), ma, come continua Padre Lepori: “La grande gioia del Natale non è l’eliminazione della notte, ma la presenza in essa di una luce che non si spegne: la presenza di Cristo è un amore senza ritorno.”

E queste canzoni hanno il potere di risvegliare questa coscienza, a cominciare da Luz en la noche, la pianistica “Small king”, debitrice della più sincera tradizione del “vocalese” statunitense alla “Manhattan Transfer”, la solistica “Nuova attesa” dalle reminiscenze acustiche cantautoriali, la corale “Why the angels sing” dalle atmosfere tipiche nord europee, cantata però sulle sponde del naviglio milanese, la cameristica “El pastor”, la ninna nanna di “Por un borde de la luna”, le danzerecce “El anuncio” e  “Viemos de muito longe” che ci portano tra le strade allegre dei giorni di festa tra voci entusiaste, chitarre scattanti e fisarmoniche esondanti.
Ma bisognerebbe citarle tutte, andatele a scoprire voi!

Diciotto canzoni (le trovate su Youtube e su tutte altre piattaforme musicali, con l’indispensabile guida del “libretto” d’accompagnamento (linktr.ee/luzenlanoche) che raccontano il Bambino, sua Madre, i pastori, i Re Magi e tutti i personaggi del presepio ai quali possiamo accostarci ascoltando questi gioiellini musicali pieni di commozione e affidamento, nella speranza (anzi nella certezza) che possano essere condivisi senza indugio tra amici e parenti nel segno più profondo e semplice in memoria dell’avvenimento unico e fondante di quella notte a Betlemme.

Scriveva Don Giussani: “Il Natale è la buona notizia che questo luogo c’è, non nel cielo di un sogno, ma nella terra di una realtà carnale” e queste canzoni ne sono una testimonianza./p>
Come invita Rafa Andreo, concludendo la presentazione sul comunicato stampa: “E ora, a cantare queste canzoni per il mondo!”
Con l’augurio di un Santo Natale a tutti!

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