Tutte le cifre e le anticipazioni sulla Manovra di Bilancio 2026: i numeri del Dpb, il metodo Giorgetti e l'aumento a 18 miliardi di spesa. Le novità

NOVITÀ (INATTESA) IN MANOVRA: CRESCONO I FONDI DA 16 A 18 MILIARDI, L’ANNUNCIO DEL MEF

L’aumento di 2 miliardi di euro, la conferma di aiuti e contributi da banche/assicurazioni e ulteriore spesa da destinare alla Sanità, oltre alle famiglie: non sono da poco le novità emerse durante l’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio in vista della Manovra 2026, messe poi in evidenza da una corposa nota finale del MEF prima di inviare la bozza con tutte le misure presso la Commissione Europea (ergo rispettando la scadenza fissata per domani, ndr).



La Legge di Bilancio, salvo sorprese o rinvii dell’ultimo momento, dovrebbe a questo punto giungere in Consiglio dei Ministri per venerdì 17 ottobre 2025, implementando tutti i numeri inseriti oggi nel Dpb e mettendo a frutto tutti i capitoli di spesa con le relative cifre stanziate dal Ministero dell’Economia. Nessuno strappo o “spesa fuori budget” ma resta un quadro generale tutt’altro che “stanziale” quello della Manovra 2026 oggi anticipata in pillole durante il CdM del Governo Meloni (che all’inizio ha celebrato un minuto di silenzio alla memoria dei tre carabinieri morti nel Veronese dopo l’esplosione durante uno sgombero a Castel d’Azzano, ndr).



Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia all’incontro coi sindacati sulla Manovra (ANSA 2025, Uff. Stampa Governo)

Dal taglio dell’aliquota centrale delle tasse (Irpef passa dal 35 al 33%) alla pace fiscale, dagli stanziamenti per famiglie, imprese e sanità fino all’incentivo ulteriore sul mondo del lavoro per restituire potere d’acquisto agli italiani: «assicurare la finanza pubblica sostenibile ma anche sostenere imprese, sociale e famiglie», spiega il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio dei Ministri, anticipando alcuni dettagli della Manovra e del Documento oggi approvato.



Ancora non è chiaro dove provengano i 2 miliardi in più rispetto alla bozza iniziale, ma il contributo sostanziale da massimo 4,5 miliardi in arrivo da banche e assicurazioni potrebbe essere – secondo le fonti dell’ANSA – l’elemento di maggior rilievo sull’aumento della spesa, assieme al miglioramento dei conti pubblici e la rimodulazione del PNRR.

VERSO MANOVRA IN CDM VENERDÌ 17 OTTOBRE: TUTTI I COSTI DELLE MISURE IN “PILLOLE”

In attesa di capire cosa effettivamente sarà contenuto nella Manovra 2026 in arrivo a fine settimana in tempo per poter inviare il testo al Parlamento entro il 20 ottobre 2025, le cifre e le misure contenute nel Documento Programmatico servono a definire i pilastri su cui ruoterà la terza Legge di Bilancio del Governo Meloni, la prima però che prova a modificare sostanzialmente il piano fiscale che grava sui cittadini con riduzione Irpef, incentivi imprese e pace fiscale. Scherzando con i giornalisti all’uscita dal CdM, Giorgetti ha parlato di «miracolo fatto da Papa Leone XIV», in visita oggi al Quirinale e che avrebbe “sbloccato” la partita sulla Manovra ben prima del previsto.

Premier Giorgia Meloni con Papa Leone XIV e il Presidente Sergio Mattarella al Quirinale (ANSA 2025, foto Presidenza della Repubblica)

Ecco dunque qui di seguito in “pillole” i vari interventi che mettano al momento l’attenzione del MEF, con tanto di cifre di risparmio e di spesa previsti dal Governo in via di definizione di una Manovra 2026 da 18 miliardi di euro e dunque per forza di cosa non eccessivamente “espansiva”. Si parte giocoforza dall’aliquota centrale, il vero cambiamento di questa Finanziaria: il taglio va verso il ceto medio, con la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% (per i redditi tra i 28 e i 55mila euro annui), stanziando 9 miliardi di euro complessivamente nel triennio.

Altro elemento di forte cambiamento è la conferma della proposta partorita dalla Lega di Salvini e dello stesso Giorgetti, ovvero la prima casa per tutti fuori dal calcolo ISEE in modo da consentire al ceto medio di usufruire di determinati bonus altrimenti esclusi per la presenza della “mera” prima abitazione sul quadro familiare. Sempre incontro alle famiglie – dopo l’impulso dato dal Santo Padre che ha chiesto interventi decisi per aiutare i nuclei familiari – viene previsto un pacchetto da 3,5 miliardi di euro per il contrasto alla povertà in tre anni, aggiungendo il bonus mamme e il congedo parentale all’80% per tre mesi.

Fronte casa, la Manovra 2026 conferma il bonus ristrutturazioni al 50% su tutte le prime case, lasciando invece aperta la trattativa fino all’ultimo sul bonus mobili (con possibile riduzione della detrazione rispetto agli scorsi anni): al fine poi di adeguare i salari degli italiani con il costo della vita ampiamente alzatosi in questi ultimi anni, il Governo stanzia 2 miliardi aggiuntivi per tutto il 2026 con l’aggiunta di una detassazione dei premi di produzione e la rivalutazione dei ticket pranzo.

Bloccate ancora suga e plastic tax per tutto il prossimo anno, è importante la svolta sulla pace fiscale voluta dalla Lega: come spiega il Ministero dell’Economia, si attua la nuova rottamazione per le cartelle in 9 anni e 108 rate complessive a tutti i contribuenti meritevoli e non evasori.

Novità sulle pensioni con il blocco parziale dell’aumento dell’età pensionabile dal 2027, mentre è completo per chiunque compirà 64 anni dal 2026: infine, sulle imprese viene rinnovato l’aiuto concreto con il rinnovo dell’Ires premiale a tutti coloro che investono in innovazione e occupazione, con anche ulteriore incentivo per superare la Transizione 5.0. Alle aziende vanno poi complessivamente 4 miliardi per il “super ammortamento”, ottenendo il plauso di Carlo Calenda (leader di Azione), che parla infatti di «ripristino dell’Industria 4.0 per come era, diamo atto al Governo di aver recepito questa proposta».

Per la sanità invece si confermano i pacchetti visti nelle precedenti Finanziarie (ovvero 5 miliardi per il 2026, 5,7 mld nel 2027 e 7 miliardi nel 2028), con però l’aggiunta di altri 2,4 miliardi di euro per l’anno prossimo, oltre a 2,65 miliardi per il biennio fino al 2028. Non cambia l’assetto etico, potremmo dire, alla base della Finanziaria: secondo il n.1 del MEF, il Governo non intende creare nuovo debito per le future generazioni, «è un principio morale prima che contabile», conferma Giorgetti.