Mario Da Vinci, chi era il padre di Sal Da Vinci: interprete della sceneggiata e canzone napoletana, ha tramandato al figlio la passione per musica e teatro
Mario Da Vinci, chi era il padre di Sal Da Vinci e interprete della sceneggiata napoletana
Sal Da Vinci si racconterà oggi pomeriggio, sabato 24 maggio 2025, nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo. Cresciuto con la musica nel sangue, la principale influenza artistica che l’ha poi proiettato nel mondo della musica e dello spettacolo è arrivata dal padre Mario Da Vinci, che a sua volta è stato un celebre interprete in particolare della sceneggiata napoletana. Nato nel capoluogo campano nel 1942, Mario Da Vinci è stato cantante e attore con una spiccata passione per il teatro.
Sal Da Vinci proprio al suo fianco ha debuttato sulle scene, quando era ancora giovanissimo. I primi passi nella musica sono arrivati a soli 6/7 anni, nel 1976, quando duettò con il padre in Miracolo ‘e Natale; successivamente sono arrivati i debutti a teatro, nel 1977 con diverse sceneggiate, e l’anno successivo al cinema nel film Figlio mio sono innocente! diretto da Carlo Caiano. Un’influenza a tutto tondo, una passione tramandata di padre in figlio grazie alla quale Sal è diventato l’artista che è oggi.
Sal Da Vinci e la morte del padre Mario: “Era molto orgoglioso di me“
Tuttavia il 10 maggio 2015 Mario Da Vinci morì nella sua Napoli, a 73 anni, colto da un malore improvviso. Sal Da Vinci, intervistato a Verissimo a ottobre dello scorso anno, lo aveva così ricordato: «Mio padre è stata una persona meravigliosa. Oggi ho una dolcezza che mi gira intorno, una guida dolce, e penso che sia lui. In ogni passaggio, in ogni pensiero, anche nei momenti belli io sento un’energia importante e positiva: lui era molto orgoglioso di me“.
Il cantante venne a conoscenza della morte del padre attraverso una telefonata: “Stavo finendo un tour, lo chiamai e gli dissi: ‘Passo prima da un mio amico e dopo vado a cena con la compagnia a fine stagione’. Quella sera andai a cena, ero a tavola con tutti i musicisti e i ballerini, ci raccontavamo questa stagione teatrale. A un certo punto mi chiamano: ‘Papà non sta bene’. Io lo vidi dagli occhi che qualcosa non andava: aveva già avuto avvisaglie qualche tempo prima. Quella sera purtroppo è andata così“.
