Mario Giordano non ci sta e sulla questione terapie intensive ha invitato il commissario Domenico Arcuri a non raccontare balle: ecco le sue dure parole

Mario Giordano non ci sta e punta il dito contro il commissario straordinario dell’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri. Lo sfogo del noto giornalista di casa Mediaset è dovuto al fatto che, secondo lo stesso, il Commissario Arcuri mentirebbe sui posti letto nelle terapie intensive degli ospedali italiani, invitando quindi lo stesso a smetterla di “raccontare balle”, le parole pubblicate in un editoriale di oggi, lunedì 19 ottobre, per La Verità. Mario Giordano descrive i posti in rianimazione come “un luogo sacro”, ma anche di sofferenza, di dolore e di morte, e proprio per questo punta il dito contro il suo ‘interlocutore’ spiegando: “Lei non ha il diritto di bruciare tutto questo sull’altare della sua arroganza e della sua supponenza”. Ma perchè Giordano è così arrabbiato? Ecco spiegato il motivo: “L’altro giorno ha attaccato le Regioni dicendo di aver distribuito 1.600 ventilatori che non sono stati ancora usati. E ha aggiunto, quasi sotto forma di ricattuccio, ne abbiamo pronti altri, ma non ve li diamo”.



MARIO GIORDANO: “SI DEVE VERGOGNARE ARCURI”

Quindi Mario Giordano accusa il Commissario Arcuri di avere la “coda di paglia grande quanto la sua prosopopea”. E ancora: “Per le terapie intensive ha voluto tutti i piani regionali. Li ha riscritti. Ha fatto partire una gara unica per i lavori negli ospedali (lavori necessari per realizzare terapie intensive definitive e non provvisorie). E ora, che si scopre che siamo in ritardo, non trova di meglio che scaricare tutto sulle Regioni?”. Quindi Mario Giordano ha invitato il Commissario per l’emergenza covid a vergognarsi “Lei si deve vergognare, caro Arcuri”, tuona il giornalista, ricordando come a maggio fossero stati stanziati 3.443 nuovi posti letti in più in terapia intensiva, in ottica appunto di un’eventuale seconda ondata, ma il “bando di gara lo ha fatto solo il 1° ottobre”, con un ritardo “spaventoso. E lei non ha nemmeno l’umiltà di chiedere scusa?”. Quindi Giordano conclude con l’affondo: “Lei non conosce il significato della parola responsabilità. Il direttore di questo giornale ha poteri straordinari. Può decidere di pubblicare o no questo pezzo. Può decidere come titolarlo e come impaginarlo. Ma se sbaglia finisce davanti al tribunale. Non scarica mica sul tipografo, come invece farebbe lei. Meschino com’è”.

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