Marion Maréchal commenta a Quarta Repubblica la condanna di Marine Le Pen definendola una scelta dei giudici che vogliono dettare le regole politiche

Marion Maréchal – nipote della leader del Rassemblement National Marine Le Pen ed attualmente europarlamentare – è intervenuta nella serata di ieri durante la diretta di Quarta Repubblica per commentare la recentissima condanna a carico della zia – con l’accusa di appropriazione indebita di fondi europei, e qui trovate tutti i dettagli – con la quale i giudici francesi hanno anche imposto l’esecuzione immediata dell’ineleggibilità e l’impossibilità di presentarsi alle elezioni francesi del prossimo anno: una sentenza che secondo Marion Maréchal è palesemente ed innegabilmente “politica”.



Per dimostrarlo – spiega Marion Maréchal – basta “guardare le ragioni che sono state avanzate dalla giudice che parla di un ‘rischio di turbamento dell’ordine pubblico‘ e considera l’opposizione euro-critica del RN come un’aggravante”, citando addirittura “un rischio di recidiva” nonostante ad oggi “Marine Le Pen non è più all’europarlamento”: secondo la nipote della leader del partito di destra – dunque – è ovvio che ci sia “una giustizia che usa tutti i mezzi per impedire alla candidata maggiormente favorita di presentarsi alle elezioni presidenziali“.



Marion Maréchal: “I francesi capiscono che la condanna di Le Pen è politica e il consenso non sta calando”

Ad ulteriore riprova di quest’ultimo punto secondo Marion Maréchal ci sarebbe anche quel famoso “comunicato stampa” inviato “lo scorso luglio dal sindacato della magistratura” ai suoi iscritti nel quale li si esortava “ad impedire al RN, quindi alla cosiddetta estrema destra, di arrivare al potere“: una vera e propria “volontà manifesta da parte dei giudici di essere arbitri delle elezioni” cercando – peraltro – di impedire anche le manifestazioni in piazza “citando il rischio di ‘sedizione'”; aggravata ulteriormente dal fatto che “vediamo l’estrema sinistra manifestare per strada rompendo le vertine e lanciando slogan contro la polizia“.



Insomma, secondo Marion Maréchal è chiaro che per i giudici francesi ci siano “due pesi e due misure” quando si parla di destra e sinistra, come dimostra il fatto che attualmente Jean-Luc Mélenchon sia del tutto eleggibile nonostante sia stato “indagato per ribellione contro le autorità giudiziarie dopo una perquisizione in cui fu molto violento verbalmente”; ma anche dal fatto che numerosi politici di destra – sul modello “di Matteo Salvini” – siano stati indagati “per aver impedito l’accesso dei clandestini” e gli avversari di sinistra per i quali “le cui indagini non sono mai partite anche a fronte dell’apertura di un’inchiesta”.

Al di là della propria personale percezione della condanna contro la leader del RN – in ogni caso – secondo Marion Maréchal è certo che “la fiducia dei francesi per Le Pen non è diminuita” visto che gli ultimissimi sondaggi “la danno tra il 32 e il 36% dei voti” a dimostrazione del fatto che “molti francesi siano consapevole della dimensione politica di questa decisione da parte dei giudici” al punto da non aver “cambiato opinione” nei suoi confronti.