A Storie Italiane le parole di Fernanda, la donna di Marostica che è stata accoltellata dall'ex in una sala slot machine: ecco cosa ha detto

Dopo aver parlato con La Vita in Diretta ieri, oggi Fernanda, la vittima di Marostica, ha parlato con Storie Italiane. La donna teme che il suo ex – che era già stato in carcere – possa uscire nuovamente di prigione e fargliela pagare cara, questa volta, carissima: “A questo punto lui vuole vedermi morta, credo che se gli daranno pochi anni di carcere finirà il suo lavoro fuori quindi voglio combattere per la giustizia”.



Poi si è rivolto alle altre donne vittime di aggressioni e maltrattamenti: “Anche al primo urlo, al primo schiaffo, devono avere la forza di denunciare, non devono rimanere in silenzio”. E ancora: “Ai miei figli è stato molto difficile raccontarlo, sono stati loro la mia forza per farmi affrontare questa vicenda, siamo ancora molto scioccati, per ora siamo ancora un po’ turbati, grazie a Dio sono ancora qui a raccontarlo, voglio parlare per le altre donne, che anche le altre possano liberarsi da tutto ciò”. Sulla violenza reiterata Fernanda racconta: “Si sapeva che sarebbe tornato, lui non si voleva arrendere, ho fatto varie denunce ma non sono state ascoltate. Le ferite psicologiche penso che purtroppo resteranno dentro per un po’ ma combatterò anche per questo, penso che sarò più forte di prima”, ha concluso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro).



MAROSTICA, ACCOLTELLATA DALL’EX: “VISTA MORTE IN FACCIA. L’HO IMPLORATO DI SMETTERLA, VOLEVA UCCIDERMI”

Il giallo di Marostica ieri a La Vita in Diretta, con l’intervista a Fernanda, la donna che ha rischiato di morire sotto le coltellate inferte dal suo ex in una sala slot del vicentino. Se è viva è solo grazie a Roberta, una donna che si trovava nel locale e che ha protetto la vittima, l’unica che ha agito nonostante quel luogo fosse pieno di uomini. All’ex marito di Fernanda sono stati convalidati gli arresti ma gli inquirenti starebbero pensando di risalire anche ai presenti nella sala slot, per cercare di capire come mai non siano intervenuti.



Nel frattempo Fernanda sta migliorando, e anche se le ferite probabilmente resteranno, piano piano tornerà alla normalità. “In quei momenti ho pensato che sarei morta – ha raccontato in diretta su Rai Uno – vedevo la morte e pensavo ai miei figli, che non li avrei visti più, mai avrei pensato ad una cosa del genere”. E ancora: “Lui mi minacciava, mi diceva che mi avrebbe ammazzata, che avrei dovuto finirla, poi mi insultava, le solite cose. Mi ricordo il coltello, poi che mi ha buttato a terra, mi ha picchiata, mi ha preso a calci, mi ha rotto anche due denti, lo imploravo di smetterla, gli ho ricordato anche della figlia, ma niente, non c’è stato verso”. Fernanda ha dovuto subire “per anni, lui diceva sempre che sarebbe cambiato, si scusava, ma diventava sempre peggio”.

Quindi lancia un appello: “Alle altre donne dico di denunciare subito, anche appena alzano un dito, denunciate e andate via da queste bestie, che non sono uomini, chi picchia non è umano”. Fernanda ha poi parlato di quella che lei definisce il suo angelo, Roberta, la signora che è intervenuta nella slot di Marostica per salvarla: “E’ merito di Roberta se sono qui, le ho chiesto aiuto e lei è intervenuta senza esitare, mi ha protetto, mi ha messo dietro di lei. La signora Roberta è stato il mio angelo, lo dirò a vita. Grazie perchè hai rischiato soprattutto tu per me – dice rivolgendosi alla sua salvatrice – eri vestita di bianco vedi? Il mio angelo”.

MAROSTICA, LE PAROLE DELLA SALVATRICE ROBERTA

Roberta, intervistata anch’essa da La Vita in Diretta, aggiunge: “Non ho fatto nulla di più di quel che avrebbero dovuto fare tutti. Non so da dove è arrivata sta forza, la forza me l’ha data Fernanda, è stata una cosa che ha segnato tutte e due”. Sull’affetto ricevuto dopo il salvataggio: “L’ultimo bacio così l’ho avuto da mio papà che non c’è più, non mi dimenticherò mai quello che è successo, impossibile”. E ancora: “E’ stata una cosa grande, l’ho percepita da Fernanda, ma anche dagli abbracci della sua mamma, quando mi han detto che ora faccio parte della sua famiglia… è una cosa grande. Io non sono una eroina, sono una persona normale, mi han chiesto aiuto e l’ho aiutata, mi dà coraggio Fernanda”.

E ancora: “Abbiamo parlato di quei secondi, le ho chiesto se in quel momento si ricordasse qualcosa e lei mi ha detto che non ricordava nel dettaglio, siamo curiosi di vedere i filmati… io vedevo Fernanda e basta”. Poi ha concluso: “Io non sono una grande oratrice, sono più per i fatti, io agisco di istinto e la forza me l’han data la mamma di Fernanda e Fernanda, lo faccio per loro”.

Marostica, la vittima Fernanda e la sua salvatrice (Foto: La vita in diretta)

MAROSTICA, IL COMMENTO DI BRUZZONE

In studio la criminologa Roberta Bruzzone ha commentato, riferendosi all’aggressore: “Come accade in queste situazioni, non aveva più misure interdittive nonostante i precedenti, questo è il problema principale, è la dimostrazione di quanto sia sedimentata in questi uomini l’avere il controllo sulla propria donna, questi soggetti non si fermano, bisognerebbe ragionare non solo sul minimo della pena”.

“Il carcere non l’ha depotenziato ma l’ha alimentato e appena è stato libero… il nostro legislatore deve affrontare questa problematica seriamente, la maggior parte degli aggressori è seriale”, ha concluso.