La prima impressione dopo la lettura delle tracce di italiano degli esami di Stato 2019 è di sollievo: finalmente! Finalmente brani che in tutte le tipologie proposte sono abbastanza completi, in modo tale da consentire un’analisi non frettolosa e un’argomentazione non vincolante. Finalmente domande di comprensione del testo prescelto puntuali, ma non puntigliose, in modo che l’allievo sia guidato a non fraintendere e nello stesso tempo abbia la libertà di dire la sua. Finalmente autori che si elevano su tanti saggisti piuttosto mediocri e non fanno rimpiangere il bello stile della nostra lingua.
Prima prova maturità 2024 sessione suppletiva al via oggi/ Domani spazio alla Seconda Prova
Detto questo non è che non ci sia ancora qualcosa da migliorare, è ovvio. Ma tracce di questo genere o su questa falsariga saranno di certo utili agli insegnanti per pretendere dai loro allievi delle classi superiori un modo di esprimere il proprio pensiero dopo aver fatto i conti con il proprio studio e con i propri interessi extrascolastici e soprattutto dopo il confronto con un brano d’autore più esperto e documentato sull’argomento. Spesso ai ragazzi non manca l’intuizione, ma essa rimane vaga per mancanza di solidità nel sostenerla. Ma se può paragonarsi con un pensiero più critico e fondato, essa non viene indebolita, ma solo incanalata.
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Un altro aspetto degno di nota che accomuna più tracce è il fatto di mettere a tema, senza tralasciare il mondo, figure e fatti della nostra nazione: non solo Ungaretti e Sciascia, ma il patrimonio artistico italiano, Dalla Chiesa, Bartali. In tempi in cui non si può proprio dire che l’Italia brilli in eccellenze politiche e culturali, porre l’attenzione su figure che hanno scritto, operato, lottato anche per il bene della loro patria è un’iniezione di autostima notevole. Sono meno scintillanti di quelle che fanno parlare di sé sui giornali, ma quanto più duraturo il loro influsso nel profondo del sentire comune.
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Una parola sulla poesia di Ungaretti. In genere non si legge a scuola e ciò costituisce un banco di prova circa l’autonomia raggiunta dallo studente di fronte a un testo sconosciuto. Ma è una poesia che porta in sé molti temi propri del poeta e dunque non impossibile da affrontare, anche perché l’esule che parte volontario per la guerra e lì, nel male, comincia a ritrovare se stesso è una figura cara ai ragazzi. La “creatura atterrita” che accoglie tutto il reale non è un sentimento, ma qualcuno che sta rinascendo.
E infine uno spunto sul tema introdotto dal brano di Tomaso Montanari. Bella la sua lettura umanistica della storia dell’arte insieme alla critica alle edulcorate e rassicuranti trasposizioni televisive della nostra storia. Ma nella scuola l’arte è molto trascurata e raramente i viaggi di istruzione permettono di compiere l’esperienza di un incontro vitale e storico con una chiesa, una piazza, un dipinto. Anche in questo caso il lavoro da fare è molto e va di pari passo con la rinascita di una fierezza dell’Italia che non appare ancora all’orizzonte.
SECONDA PROVA MATEMATICA FISICA, MATURITÀ 2019/ “2 su 5 han copiato allo Scientifico”