Maurizio Pollini ha un malore, come sta?/ Problemi cardiaci per il pianista

- Alessandro Nidi

Maurizio Pollini colto da malore: come sta? Problemi di natura cardiocircolatoria per il pianista milanese, che nel 2022 ha compiuto 80 anni

maurizio pollini 640x300 Maurizio Pollini (screen da YouTube)

Maurizio Pollini, pianista di fama internazionale, ha accusato un malore improvviso che lo ha costretto ad annullare il recital in onore dei suoi 80 anni atteso nella serata di domenica 21 agosto 2022 al Festival di Salisburgo. Ragioni di salute, hanno spiegato gli organizzatori, con il direttore della kermesse austriaca, Markus Hinterhäuser, che ha poi dovuto comunicare al pubblico presente in sala che il musicista è stato colpito da “problemi cardiocircolatori”.

A Salisburgo Maurizio Pollini, originario di Milano, avrebbe dovuto eseguire un programma tutto beethoveniano e la sua prossima esibizione in calendario, salute permettendo, è prevista a Chicago il 7 ottobre, dove dovrebbe suonare diretto da Riccardo Muti nell’ultimo concerto di Mozart, il K595. Quello di Pollini è un talento innato, che si è consacrato molto presto, tanto che a soli 15 anni vinse il suo primo concorso internazionale e a 18, nel 1960, appena diplomato presso il conservatorio di Milano, trionfò al prestigioso Concorso Chopin in quel di Varsavia. Un predestinato, insomma.

MAURIZIO POLLINI, CHI È IL PIANISTA COLTO DA MALORE?

Soltanto pochi mesi fa, ai microfoni dell’agenzia di stampa ANSA, Maurizio Pollini aveva confessato in un’intervista di ”sentire una certa fatica. I pianisti invecchiano, certo, ma dalla loro hanno un ottimo antidoto, la musica. Suonare ogni giorno per ore e ore fa meglio dell’andare in palestra: tiene sveglio il cervello, agili le mani. Alla tastiera passano i dolori, si dimenticano gli anni. Soli, immersi nella musica, il tempo si ferma. A volte persino va indietro e si torna giovani”.

Come si legge ancora nell’approfondimento ANSA, gli interessi musicali di Maurizio Pollini non sono rimasti circoscritti nel continuo approfondimento, ma anzi “si sono aperti via via a nuove prove e esplorazioni che vanno oramai da Bach a Mozart, passando per l’amatissimo Chopin e Beethoven, sino ai moderni, tra cui spicca Schonberg, e ai contemporanei anche italiani, come Berio e Nono”.







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