A Morning News parla il medico legale che oggi effettuare l'autopsia sulla povera Simona Cinà: ecco che cosa ha raccontato
A Morning News si torna a parlare del giallo di Simona Cinà, la ragazza trovata senza vita lo scorso weekend durante una festa privata in una villa di Bagheria, in provincia di Palermo. Il talk di Canale 5 ha intervistato il medico legale che oggi eseguirà l’autopsia sul corpo della povera 20enne. Lo specialista ha dichiarato:
“Speriamo che l’autopsia sia dirimente. Prima si procederà con l’esame macroscopico, poi con quello istologico. Dalla TAC e dalla risonanza magnetica non sono stati sciolti i dubbi: al momento non è possibile dire nulla con certezza. Alla fine metteremo insieme tutti gli esiti della radiologia, la TAC, la risonanza, con i dati macro e microscopici.
Vedremo cosa emergerà. Se ci fosse acqua nei polmoni, potrebbe trattarsi di annegamento, che potrebbe essere causa primaria della morte o secondaria, ad esempio in seguito a un malore dovuto a un’altra patologia. Poi, entrando in acqua, sarebbe sopraggiunto l’annegamento. Questo è ciò che cercheremo di capire oggi con l’autopsia.”
MORTE SIMONA CINA’, IL COMMENTO DEL MAGISTRATO VALERIO DE GIOIA
Sul caso di Simona Cinà è intervenuto anche il magistrato Valerio De Gioia, che ha spiegato perché le forze dell’ordine hanno sequestrato tutto ciò che era presente in piscina solo due giorni dopo la morte della giovane e perché la villa non è stata posta sotto sequestro:
“È stata una scelta fatta da chi conduce le indagini – ha dichiarato l’esperto a Morning News – ma effettivamente è una situazione anomala. Nel momento in cui si giunge su un luogo in cui si è verificato un fatto grave, come la morte di una ragazza, vi è una sorta di obbligo di sequestrare tutto ciò che si rinviene sul posto, che possiamo ipotizzare come luogo del delitto.
Quanto invece al mancato sequestro della villa, si tratta probabilmente di una scelta tecnica: sequestrare la villa non avrebbe portato elementi utili ai fini investigativi.”
Va ricordato che la festa si è svolta esclusivamente in una piscina a noleggio, mentre la villa adiacente non sarebbe mai stata utilizzata dai ragazzi durante il maledetto party di venerdì notte.
MORTE SIMONA CINA’, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA
Morning News ha parlato stamane anche con l’avvocato della famiglia di Simona Cinà che ha cercato di fare un po’ di chiarezza, spiegando: “Dall’autopsia cii aspettiamo che emerga la verità, quindi capire causa e orario di morte della ragazza”. E ancora: “Ci hanno rassicurato sul fatto che le indagini saranno condotte a 360 gradi, non lasceranno alcuna pista in dubbio, il pm ha voluto sottolineare che stanno facendo tutto il possibile per capire cosa sia successo”.
Il legale ha aggiunto: “Attendiamo dalla procura maggiori informazioni per essere certi che i vestiti siano in custodia degli inquirenti ma ma la procura ci ha rassicurato sul fatto che non vi sia nulla di anomalo in tal senso”. Infine, sulle possibili cause di morte: “La famiglia attende l’autopsia per capire le cause della morte, le ipotesi più credibili sono il malore o qualcos’altro che eventualmente capiremo più avanti”.
Nelle prime ore dopo la morte della giovane la famiglia ha ipotizzato che la 20enne fosse stata magari drogata ad insaputa della stessa vittima, e proprio per questo si sia sentita male e magari sarebbe finita in piscina, morendo poi annegata.
Sarebbe una sorta di morte come conseguenza di altro reato, ma ad oggi è davvero difficile provare ad ipotizzare una possibile causa effettiva del decesso della povera Simona Cinà.
E’ vero anche che i dubbi sono ancora molti in merito a quanto accaduto quella notte, soprattutto perchè da video e testimonianze quella sera la ragazza stava molto bene dal punto di vista psicofisico e soprattutto, non era una ragazza facile e non assumeva droghe.