Un mito del rock ricordato proprio da tutti: David Bowie, il grande duca bianco è morto e la mancanza si sente con una reazione davvero clamorosa in ogni parte del mondo. Qui in Italia, dopo il ricordo alla Conferenza Stampa per l’inizio di Sanremo 2016, anche il cantante dei BluVertigo nonché anche lui in gara al Festival tra un mese, Morgan, scrive un lungo e commosso post su Instagram con una foto molto scenografica dove nei due piani si intravedono i due volti dello stesso ex marito di Asia Argento e del mitico Bowie. «Ho sempre sognato la morte di David Bowie, come si sogna la morte di un padre o di una madre e non credevo che potesse mai realmente accadere. L’ho amato profondamente in ogni sua manifestazione artistica umana e mentale». Più avanti il buon Morgan suo suo profilo ufficiale continua a ripetere che l’artista britannico è davvero il maestro dell’estremo con un insegnamento su più fronti: «svitato e romantico, in questi due estremi c’è quasi tutto lo spettro dei personaggi possibili, solo a patto che abbiano una voce e una faccia, Lunga vita al Duca». È stato un esempio musicale per tanti, per Morgan anche una fonte di ispirazione che va oltre l’artista ma entra negli spiragli del uomo Bowie. Clicca qui per il post di Morgan
Il quotidiano inglese Daily Mail ha rivelato oggi di che tipo di cancro era stato colpito David Bowie: tumore al fegato. Già un anno fa i medici gli dissero che era incurabile. L’artista scomparso però non si è mai arreso: ha lavorato al disco Blackstar, ha seguito il suo musical presentato a Broadway confidando al regista di volerne fare un altro. Sembra anche che nell’ultimo anno Bowie sia stato colpito da ben sei attacchi cardiaci, ma ha sempre continuato a lavorare. Secondo quanto si legge, il musicista era legatissimo alla figlia quindicenne, e il suo desiderio più grande era di vederla crescere. L’ultima volta che è stato visto in pubblico fu all’inizio di dicembre alla prima del musical Lazarus. Il regista Ivo van Hove ha raccontato che era così debole da avere un collasso per la stanchezza.
Non si placa il dolore per la morte di David Bowie, il cantante morto il 10 gennaio 2016 dopo una battaglia contro il cancro durata 18 mesi, e a testimonianza dell’amore universale nutrito dai fan dell’artista britannico, ecco che New York, Londra e Berlino diventano le città-simbolo dell’omaggio al Duca Bianco. Secondo quanto riportato da Rai News infatti, il pellegrinaggio silenzioso dei fan sotto l’appartemento al civico 285 di Lafayette Street, a Nolita (North of Little Italy) è iniziato a pochi minuti dalla tragica notizia della scomparsa di Bowie, con migliaia di fan che nel corso delle ore si stanno alternando lasciando bigliettini, mazzi di fiori e candele in onore di David. Discorso simile a Londra, precisamente nel sobborgo di Brixton, dove Bowie nacque 69 anni fa, e dove in prossimità dello storico cinema “Ritzy”, le locandine dei film hanno lasciato il posto ad un unico grande striscione con la scritta:”David Bowie, our Brixton boy. RIP“. A Berlino infine, i fan si muovono in direzione del l numero 155 della Hauptstrasse, nel quartiere di Schoeneberg, dove l’artista visse dal 1976 al 1978 creando alcuni dei suoi brani di maggior successo (uno su tutti “Heroes”) e anche in questo angolo di mondo l’omaggio al Duca Bianco è caratterizzato da dolore e incredulità per una scomparsa difficile da accettare.
In molti ricorderanno per sempre David Bowie, morto nella serata di domenica 10 gennaio 2016: di certo, all’amico di sempre e gran produttore britannico Brian Eno non passeranno mai dalla mente le ultime parole che il mitico Bowie ha mandato proprio a lui, pochi giorni prima della morte. «Negli ultimi anni ci siamo sentiti via mail visto che lui abitava a New York e io a Londra, ci scriveremo utilizzando nomi di fantasia come Mr Showbiz, Milton Keynes e The Duke of Ear». Il grande Eno racconta di come una mail come al solito divertente e surreale ma con un retrogusto strano arrivò sette giorni prima della morte del Duca Bianco e in cui vi erano scritte queste parole: “Grazie per il bel tempo passato insieme, Brian non andrà mai perso”, con firma Dawn che significa in italiano “alba, inizio, nascita”. Lavori insieme, progetti anche, i due stavano organizzando una riedizione del passato album Outside per il quale avevano già collaborato i due, ma ora ovviamente non se ne farà niente, racconta amaro il buon Brian Eno. Un commiato commosso per un grande della musica internazionale, il grande David Bowie mancherà a tanti.
Un grande amico, un vero compagno, un genio: Davi Bowie è dipinto così dal Mick Jagger che dopo la morte del Duca Bianco celebra sul canale Instagram dei Rolling Stones il grande David in modo commovente: «Lui è stato per me sempre fonte di ispirazione, lo considero davvero originale: è stato meraviglioso ed eclettico nel suo lavoro, noi abbiamo avuto molte volte dei progetti e die lavori insieme, siamo sempre stati amici e non lo dimenticherò mai». Davvero commosso il grande rocker che ha fatto la storia della musica mondiale di fronte ad un collega, un amico per l’appunto che ha segnato 30 anni di carriera in comune. Insieme hanno eseguito una canzone che ora sta schizzando nei vari social, la mitica e leggendaria Dancing in the street, di cui vi concediamo qui l’onore di vedere direttamente il video. Ciao David, ci mancherai.
I tributi e i ricordi in occasione della morte di David Bowie continuano a giungere in numero eccezionale da tutto il mondo, ovviamente in modo particolare dall’Inghilterra. Tutti i massimi esponenti politici, dal premier Cameron al leader laburista all’ex premier Tony Blair hanno ricordato con tristezza la morte di un artista che avevano amato da ragazzi. Lo ha fatto anche l’arcivescovo di Canterbury massima autorità della Chiesa anglicana (“Ricordo di aver ascoltato ininterrottamente le sue canzoni, soprattutto negli anni Settanta e sempre ho apprezzato quello che era, quello che faceva e l’impatto che aveva” ha detto) e per quanto riguarda la Chiesa cattolica anche Monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della Cultura, cosa che ha stupito diversi. Un bell’omaggio quello del porporato, in un tweet dove ha ripreso alcuni versi della canzone di Bowie Space Oddity: “Ground Control to Major Tom Commencing countdown, engines on Check ignition and may God’s love be with you (David Bowie)”. Clicca qui per leggere il tweet di Ravasi.
Arriva anche dagli artisti italiani il tributo a David Bowie, l’artista inglese mostro sacro del rock morto dopo 18 mesi di battaglia contro il cancro. Cantanti addolorati per la scomparsa del Duca Bianco, all’età di 69 anni, che hanno deciso di utilizzare i social network per lasciare un semplice ringraziamento o un commento alla sua arte. Soprattutto su Twitter sono tanti i post rivolti a David Bowie. Solo un Grazie è stato postato da Gianna Nannini (clicca qui per leggere il tweet). Così come un semplice Riposi in pace è arrivato da Morgan (clicca qui per leggere il tweet). Un punto di riferimento per la musica secondo i The Kolors (clicca qui per leggere il tweet). Mentre Fiorello è rimasto molto sorpreso dalla notizia (clicca qui per leggere il tweet). Ligabue utilizza invece Facebook per ringraziare David Bowie per il suo enorme lascito musicale (clicca qui per leggere il post).
È morto da poco David Bowie e già ci manca la sua musica: la prima parte della carriera discografica è quella che regala al Duca Bianco i maggiori successi commerciali e lo consacra star mondiale. E’ anche quella dove si inventa la figura dell’alieno Ziggy Stardust caduto sulla Terra da Marte e dove inventa il cosiddetto glam rock, quello del travestitismo e delle maschere teatrali. Dischi come Space Oddity del 1969 e The man who sold the world del 1970 sono due dei suoi massimi capolavori. Questo periodo si conclude nel 1973 con i dischi The rise and fall of Ziggy Stardust and the spider from Mars e Aladdin sane. Inizia quindi una seconda fase che è di transizione, con un disco interamente di brani altrui, Pin Ups, e altri dove strizza l’occhio alla nascente disco music, ma ricordiamo Diamond dogs è un lavoro molto particolare, incentrato sul romanzo 1984 di George Orwell. La svolta arriva nel 1977 con il primo album della cosiddetta trilogia berlinese. Bowie si trasferisce a vivere a Berlino, allora capitale della decadenza europea divisa tra est e ovest, e ne racconta lo spirito in maniera eccezionale. Il primo disco si intitola Low, poi esce quello che è considerato il suo disco più bello di sempre, Heroes con l’omonima canzone, e quindi Lodger del 1979. Tre capolavori dove sperimenta nuove vie musicali come l’elettronica. Con gli anni 80 inizierà un periodo alterno: musica dance con il grande successo di Let’s dance del 1983, l’esperimento con la fondazione del gruppo Tin Machine e il disco omonimo e poi negli anni 90 dischi ancora una volta sperimentali, soprattutto Outisde del 1995, quasi una storia cinematografica. Negli anni duemila pubblica pochissimi lavori fino al ritorno alla gran forma con The Next day del 2013 e l’ultimo lavoro, Blackstar, uscito l’8 gennaio di quest’anno. Clicca qui per vedere la discografia completa di David Bowie
David Bowie è morto ieri, 10 gennaio 2016, appena dopo aver pubblicato il suo ultimo album, Blackstar. Moltissimi hanno amato il Duca Bianco innanzitutto per la sua musica, ma lo hanno conosciuto anche sul grande schermo cinematografico. Uno degli ultimi film in cui è stato protagonista è The Prestige, pellicola del 2006 diretta da Christopher Nolan. Nel film Bowie ha interpretato il ruolo di Nikolas Tesla: al famoso scienziato verrà chiesto di costruire una macchina in grado di teletrasportare gli oggetti e le persone. Sarà Angier (Hugh Jackman) a volerlo incontrare, per cercare di scoprire e smascherare il trucco del suo rivale prestigiatore, Borden (interpretato invece da Christian Bale), che riesce a far scomparire e riapparire la sua collaboratrice dall’altra parte della sala. Una sfida che verrà accettata dall’uomo di scienza, che riuscirà però a costruire solo un marchingegno in grado di duplicare le cose, e non teletrasportarle. Clicca qui per vedere il video della scena con David Bowie e Hugh Jackman.
Un mostro del rock, David Bowie era un simbolo della musica internazionale degli ultimi 40 anni ed è morto questa mattina, dopo 18 mesi di battaglia contro il cancro. Come lo ricorda però uno degli artisti meno sospettabili di aver avuto una collaborazione con lui? In maniera accorata e molto addolorata; stiamo parlando di Mogol, il grande paroliere famoso per le sue dolci poesie nelle canzoni di Battisti, Celentano o tanti altri ma che collaborò anche con il mitico Duca Bianco inglese. Sì, un Bowie canta Mogol dovremmo dire, almeno per quanto riguarda questo Ragazzo solo, Ragazza sola del 1970: è la traduzione di Mogol alla meravigliosa Space Oddity del Duca. Poco fa su SkyTg24 ha parlato proprio il grande paroliere della musica italiana e si è detto molto addolorato per la scomparsa di un grande come David, con il quale ha potuto e avuto l’onore di lavorare. Un rapporto particolare con la tar del rock che accetta una traduzione particolare in italiano della sua canzone e non solo, estasiato dal risultato, decide di cantarla direttamente… in italiano! Un grande, ecco qui il video della bella canzone in pieno stile anni ’70: clicca qui per il video ricordo.
Sono tanti i personaggi famosi italiani e stranieri che a poche ore dalla morte di David Bowie hanno postato sui social network un proprio ricordo e un saluto al Duca Bianco. A cominciare, come riporta il sito della BBC, dal primo ministro David Cameron che ha detto: “Sono cresciuto ascoltando e guardando il genio pop David Bowie Era un maestro di re-invenzione, che continuava a far bene. Una perdita enorme”. Poi anche Brian Eno, che ha collaborato con Bowie agli album Low e Heroes, ha dichiarato: “Le parole non possono esprimere … riposa in pace David Bowie”. E ancora il rapper Kanye West ha detto: “David Bowie è stata una delle mie ispirazioni più importanti, così impavido, così creativo, ci ha dato la magia per tutta la vita”. L’attore Ricky Gervais che ha convinto Bowie a recitare nei panni di se stesso in un episodio del 2006 della sitcom Extras, ha scritto semplicemente: “Ho appena perso un eroe RIP David Bowie”. Mentre il comico e scrittore Eddie Izzard ha detto: “Molto triste sentir parlare della morte di David Bowie, ma attraverso la sua musica vivrà per sempre”. Il collaboratore di Bowie Rick Wakeman ha scritto su Twitter: “Come sono sicuro che si può immaginare che mi sento sventrato dAlla morte di David. E’ stato la più grande star che mi ha influenzato e incoraggiamento che avrei mai potuto desiderare”. E su Instagram Nek ha postato una foto di David Bowie scrivendo “Quest’uomo ha indubbiamente rivoluzionato la musica. Nel 1997 fu ospite a Sanremo, a quel festival io partecipavo con Laura non c’è…” (Clicca qui per leggere tutto il post)
Ieri, domenica 10 gennaio, è morto David Bowie. Il Duca Bianco aveva appena festeggiato 69 anni lo scorso 8 gennaio. L’annuncio è arrivato tramite i suoi profili social: “David Bowie è morto serenamente sostenuto dalla sua famiglia dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro durata 18 mesi”, ha scritto il figlio Duncan Jones, “Mentre molti di noi condivideranno questa perdita vi chiediamo di rispettare la privacy della famiglia in questo momento di dolore”. Il figlio di Bowie ha anche pubblicato uno scatto in bianco nero di lui da bambino sulle spalle del padre. . Nel giorno del suo 69 compleanno è uscito il suo ultimo lavoro, il ventisettesimo, “Blackstar” insieme al video ufficiale del singolo “Lazarus”, in cui il Duca Bianco appare avvolto nelle bende come Lazzaro, che risorge dalla morte. Due settimane fa lBowie aveva annunciato il ritiro “definitivo e irrevocabile” dai palcoscenici. La sua ultima esibizione risale al 2006 in un concerto di beneficenza di Alicia Keys.
David Bowie era sposato dal 1992 con la modella Imam. Aveva due figli: Duncan Zowie Haywood Jones (nato nel 1971 dal precedente matrimonio con Mary Angela Barnett) e Alexandria Zahra (nata nel 2000). Zulekha, nata dal precedente matrimonio di Iman, era considerata come una terza figlia. Nel 2008 la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti.