È fortissima l’impronta degli autori Kaballà e Francesco Bianconi in Le canzoni fanno male, il brano con cui Marianne Mirage ha conquistato la possibilità di partecipare al Festival di Sanremo 2017 tra i giovani dopo Sarà Sanremo. Il primo è un autore catanese attivissimo nella cerchia degli autori da festival che ha sempre avuto un orecchio raffinato e vintage, con sfumature quasi etniche; il secondo è il leader dei Baustelle di cui nella canzone cantata da Mirage si ritrovano gli echi degli anni ’60, l’andamento western e il tono ironico del testo.
Le canzoni fanno male si presenta come un tipico brano pop che guarda alle canzoni cinematografiche degli anni ’60 e ’70 – anche nel look sexy-funky dell’interprete – dal ritmo scanzonato e dall’arrangiamento curato ma semplice. E anche il testo sfoggia da subito una citazione d’epoca: “Ci inseguivamo da bambini, noi / con le pistole in mano / eravamo due cowboy” è un chiaro omaggio a Bang Bang, il celebre brano di Sonny & Cher cantato in italiano dall’Equipe 84. Il resto della canzone racconta un amore estivo tra mare e discoteche in cui la musica segna il ritmo della passione ed è forse anche un po’ la causa di questo amore e dei suoi risultati (“le canzoni fanno male / quando parlano d’amore / quando sono troppo emozionanti”; “troppe rime cuore-amore / poi non sono nemmeno divertenti”).
Un pezzo ye-ye nella musica, tipico dello stile dei primi Baustelle, ma più corposo nella produzione e nel sound, semplice e sornione nel testo che mescola malinconie superficiali e consapevolezza del tempo passato (“Non voglio / più amore / per la musica, per un anno, per favore / Non voglio /più amore / perlomeno, per un giorno, per due ore / Non voglio / più amore / per la vita, per un anno, per favore”). Marianne – nome d’arte di Giovanna Gardelli – ha un progetto musicale e un entourage sicuramente più avviato e maturo dei suoi compagni di categoria: Le canzoni fanno male è una prova della solidità di questo progetto.
Non una grande canzone, ma un pezzo orecchiabile senza essere facilone, costruito nei dettagli sonori e visivi (meno quelli lirici, seppure si apprezzano i tocchi ironici come “Ci siamo tanto amati, ancora noi / con le pistole in mano”), radiofonico eppure figlio di un discreto lavoro autoriale. A febbraio, Marianne spiccherà il grande salto? Lo capiremo meglio.
Marianne Mirage “Le canzoni fanno male”
Ci inseguivamo da bambini, noi
con le pistole in mano
eravamo due cowboy
poi molti anni dopo
ci siamo ritrovati complici
in una discoteca
tra troppa gente
Ci siamo dati un bacio a ritmo del successo del momento
le canzoni fanno male
quando parlano d’amore
quando sono troppo emozionanti
Non mi voglio innamorare
le parole fanno troppo male
male all’anima
Le canzoni fanno male
troppe rime cuore-amore
poi non sono nemmeno divertenti
Non mi voglio innamorare
questa musica fa troppo male
male all’anima
Ci siamo tanto amati, ancora noi
con le pistole in mano
ma non siamo stati eroi
Ci siamo abbandonati al mare col successo dell’estate
le canzoni fanno male
quando parlano d’amore
quando sono troppo emozionanti
Non mi voglio innamorare
le parole fanno troppo male
male all’anima
Le canzoni fanno male
troppe rime cuore-amore
poi non sono nemmeno divertenti
Non mi voglio innamorare
questa musica fa troppo male
male all’anima
Non voglio
più amore
per la musica, per un anno, per favore
Non voglio
più amore
perlomeno, per un giorno, per due ore
Non voglio
più amore
per la vita, per un anno, per favore
Le canzoni fanno male
quando parlano d’amore
quando sono troppo emozionanti
Non mi voglio innamorare
le parole fanno troppo male
male all’anima
Le canzoni fanno male
troppe rime cuore-amore
poi non sono nemmeno divertenti
Non mi voglio innamorare
questa musica fa troppo male
male all’anima
Le canzoni fanno male
quando sono troppo emozionanti