IL SONDAGGIO CHE ALLARMA KAMALA HARRIS: I MUSULMANI AMERICANI SCELGONO LA VERDE STEIN
Nel giorno memorial dell’11 settembre 2001 e l’indomani del dibattito Trump-Harris su Abc News un piccolo sondaggio sul voto dei musulmani Usa rischia di avere ripercussioni non da poco in vista delle Elezioni Presidenziali 2024. Se già un anno fa la maggioranza degli americani di fede islamica si dicevano particolarmente scontenti della presidenza Biden – specie sul fronte della guerra a Gaza e in Medio Oriente – le ultime analisi condotte dal Council on American-Islamic Relations dovrebbero far suonare più di un campanello d’allarme alla candidata Dem.
Il sondaggio condotto tra gli elettori musulmani Usa mostra come la candidata outsider dei Verdi, Jill Stein, ad oggi tiene testa a Kamala Harris in ben 6 Stati: non solo, in 3 degli “swing States” cruciali – ovvero Arizona, Wisconsin e Michigan – addirittura Stein batterebbe la vicepresidente uscente. Nel medesimo report del sondaggio emerge come fra i motivi principali della generale sfiducia contro i Dem riguarda proprio la politica dell’agenda Biden-Harris sulla guerra a Gaza. Dopo che lo scorso aprile la stessa candidata presidenziale è stata arrestata a Washington per le forti proteste contro Israele – e dopo aver teorizzato il continuo «genocidio contro il popolo palestinese a Gaza» – Stein è divenuta la nuova paladina della sinistra musulmana americana, bocciando definitivamente Kamala Harris che sconta le decisioni della Casa Bianca dopo l’inizio della guerra a Gaza.
LA GUERRA DI GAZA PESA SU HARRIS E IL PARTITO DEMOCRATICO: DAI SONDAGGI SU TRUMP A QUELLI SU JILL STEIN
Contro Israele e in parte anche contro l’Ucraina, il Partito Democratico per rispondere ai sondaggi in calo di Harris contro Stein negli “stati chiave” tra l’elettorato musulmano, ha provato a contrattaccare: «Jill Stein è una utile idiota della Russia». Intendiamoci, a livello generale nelle Elezioni Presidenziali Usa 2024 la candidata dei Verdi resta ad un bassissimo 2% e non rappresenta certo una “minaccia” su larga scala: come però hanno dimostrato anche i sondaggi post dibattito Trump-Harris, la spaccatura del Paese è evidente e sostanziale e così ogni possibile sbilanciamento anche minimo potrebbe risultare decisivo alle urne il 5 settembre 2024.
Con Stein che si contende alla vicepresidente il voto degli islamici negli Stati Uniti rappresenta un possibile rischio per i Dem, tanto che hanno tuonato attaccandola sulle sue posizioni in politica estera: nel frattempo i Verdi, dopo il sondaggio che certifica la crescita di Stein, contro rispondono al Partito Democratico insistendo sui temi legati al Medio Oriente. «Gli elettori palestinesi, musulmani e arabo-americani non voteranno mai per la propria distruzione per mano dei guerrafondai americani», attaccano i vertici del Partito Verde. A meno di due mesi dalle Elezioni si comprende anche da questi dati come i Dem cerchino ad ogni modo un accordo reggibile fra Israele e Hamas in modo da rivendicare sotto Elezioni il successo della tregua. Finora la sinistra americana (anche ben oltre i musulmani) hanno attaccato Biden e Harris per il continuo sostegno a Israele: su Trump invece, che promette lo stop del conflitto grazie alla sua mediazione, i sondaggi negli ultimi mesi lo vedono in testa nei 6 Stati chiave fra l’elettorato musulmano, solo in parte soppiantato dalla ‘ascesa’ della verde Stein.