Nino D'Angelo ha rivolto un commosso pensiero al 14enne Paolo Mendico, suicidatosi dopo essere stato vittima di bullismo: "Certe cose fanno troppo male"
Suicidio Paolo Mendico: il messaggio di Nino D’Angelo
La notizia della morte di Paolo Mendico ha lasciato una ferita apertissima nel nostro Paese, segnato dalla piaga del bullismo che purtroppo imperversa soprattutto tra i giovanissimi. Il 14enne originario di Latina si è tolto la vita dopo anni di offese ed insulti, diffusi negli ambienti scolastici soprattutto da parte dei compagni, e la sua storia ha profondamente colpito l’opinione pubblica che si è stretta attorno al dolore della famiglia.
Episodi di bullismo che i suoi genitori avevano denunciato per anni, ma che sono sempre rimasti inascoltati; soprattutto insulti e offese per l’aspetto esteriore del giovane ragazzo, dal fisico esile e i lunghi capelli biondi, e derisioni e umiliazioni per i quali veniva soprannominato “Paoletta” o “Nino D’Angelo”, come raccontato dalla famiglia.
E proprio lo stesso Nino D’Angelo, anch’egli colpito da questa terribile storia, è intervenuto sui social per commentare la notizia e rivolgere un pensiero al ragazzo. Il cantante ha infatti condiviso un post su Instagram, aggiungendosi al coro di sdegno nei confronti di una società sempre più impreparata ad affrontare e debellare la piaga del bullismo.

Nino D’Angelo: “Come si fa a trovare una spiegazione?“
“Come si fa, come si fa a trovare una ragione, una spiegazione a questa cosa… Io mi sento piccolo piccolo e non so trovarla“: così ha inizio il duro sfogo di Nino D’Angelo. Il pensiero è poi rivolto al 14enne Paolo Mendico: “Qual è potuta essere la solitudine che ha confuso i pensieri di questo ragazzino di nome Paolo, fino a portarlo a fare un gesto simile“.
L’atto d’accusa è poi rivolto agli adulti: “Dov’eravamo noi, tutti noi che oramai sappiamo sempre poco dei nostri figli, dov’eravamo e dov’erano le parole che avrebbero dovuto far capire agli amici di Paolo che certe cose non si possono dire, fanno troppo male, ma così male che possono uccidere un ragazzino della loro stessa età“. Infine, un ultimo messaggio rivolto al giovanissimo: “Perdonaci Paolo se non abbiamo saputo aiutarti e scusami se ti hanno dato il mio nome“.
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