La Commissione islamica di Melilla, città autonoma spagnola situata sulla costa orientale del Marocco, si è opposta ai laboratori LGBT in una scuola pubblica frequentata da bambini musulmani, in quanto sono “contrari agli aspetti morali che si formano nel nucleo della famiglia musulmana, come contesto socio-affettivo e socio-educativo dello studente”.
Hassán Laboudi, presidente CIM, ha diffuso un comunicato stampa nel quale ha voluto prendere ufficialmente posizione sull’argomento, vista la “grave situazione di disagio generata all’interno della comunità musulmana di Melilla e, poiché tali attività incidono direttamente sull’educazione morale dello studente e, dato l’impegno attivo che la CIM ha nel rispetto dei criteri morali delle famiglie credenti. Comprendiamo che l’educazione sessuale dei bambini sia un loro diritto e, come dovere fondamentale dei genitori, essa deve sempre essere effettuata sotto la guida diligente e attenta dei genitori, sia nell’ambiente familiare che nei centri educativi”.
LABORATORI LGBT A SCUOLA VIETATI DA COMUNITÀ ISLAMICA DI MELILLA: “PRONTI AD AZIONI DI PROTESTA”
La Commissione islamica di Melilla, si legge ancora nella nota, ritiene che le procedure didattiche per lo sviluppo della materia ‘Educazione alla cittadinanza’ siano “fraudolente e viziate, in quanto non è stata data alcuna informazione preventiva sui reali contenuti della formazione esterna, che, nelle sue varie attività extracurricolari, non ha ottenuto dai genitori l’espressa accettazione o informazione sui contenuti programmati, secondo le indicazioni approvate dall’amministrazione scolastica”.
Per tutti questi motivi, la CIM ha annunciato azioni di protesta contro i laboratori LGBT a scuola. Il caso è mediaticamente esploso non appena è stato reso pubblico il contenuto di uno dei workshop avviati due anni fa. In particolare, i bambini hanno consultato un album con 14 vignette che mostrano vari modelli di famiglie i cui membri sono nudi: “Ci sono tante famiglie quanti sono i modi di amare”, riporta il sottotitolo del libro, che ha quindi dato il “la” a polemiche da parte della Commissione islamica.