Regola numero uno per fare lo speaker radiofonico: imparare a parlare. Esistono una serie di indicazioni precise per come cadenzare la voce, esprimere le parole. Vietatissime sono le inflessioni dialettali o i difetti di pronuncia. J-Ax, che da tempo conduce un podcast su Spotify che è una comune trasmissione radiofonica, non rispetta nessuna di queste regole: non sa parlare e ha un sacco di difetti di pronuncia. Direte: non sa neanche cantare. Questo è un altro discorso.
Si chiama Non aprite quella podcast, evidente riferimento al noto film horror Non aprite quella porta perché in gran parte questi programmi hanno un fil rouge che è il mondo criminale, soprannaturale e paranormale. Ma con la nuova serie in onda dalla fine di ottobre J-Ax si spinge più avanti. Decide di fare una cosa coraggiosissima, che nessuno ha mai fatto, che farà tremare i palazzi del potere (vaticano): sparare sulla croce rossa.
Si occupa di figure religiose. Ha cominciato con Padre Pio (non lo aveva mai fatto nessuno) e adesso si sta occupando del noto e scomparso esorcista Padre Amorth. Anche di lui non si è mai occupato nessuno. Perché sparare sulla croce rossa? Perché sparando sulla Chiesa e alcuni suoi protagonisti si va incontro al gusto delle masse, tutti lo fanno, tutti criticano la Chiesa. E La Chiesa, che ha stile, non risponde mai. Ma fare una cosa veramente coraggiosa, ad esempio parlare delle ragazze musulmane che in Iran si ribellano alla dittatura religiosa pagando con la vita? Non sia mai. Nel decalogo del perfetto politicamente corretto si rischia di essere accusati di islamofobia. La cristianofobia invece chissenefrega.
Insieme all’autore Matteo Lenardon e al rapper Pedar analizzano alcune delle storie più incredibili e raccapriccianti dei più grandi esorcismi del nostro Paese, dice il comunicato stampa ufficiale del programma. Siccome il podcast è visibile anche in video, l’ambientazione di questi tre personaggi è davvero inquietante e raccapricciante: sembra di essere al bar di periferia dove ognuno dice la sua caz**ta senza ritegno. Il clima, è infatti tutto a base di volgarità assortite, di risate in faccia al credo religioso di milioni di persone, da veri e propri bulli di periferia, che loro sì che se ne sanno.
“Vomitano, sputano, bestemmiano, si esprimono in lingue incomprensibili e si accoppiano con sconosciuti di cui non conoscono il nome. Questo non è l’Erasmus, questo è lo Special Posseduti dal diavolo” dicono a inizio puntata. Il podcast si basa su due libri di cui leggono delle pagine con commenti cialtroneschi, Il mio nome è Satana: storie di esorcismi dal Vaticano a Medjugorje di Fabio Ragona e L’ultimo esorcista: la mia battaglia contro Satana di Padre Amorth e Paolo Rodari.
Sono argomenti seri che naturalmente J-Ax e soci non considerano tali, ma solo strumentalizzazione e manipolazione delle persone. Noi non ci consideriamo colti come i protagonisti di questo podcast per cui preferiamo non tirare giudizi come fanno loro. Chi scrive queste righe però ricorda di aver intervistato anni fa il responsabile degli esorcisti cattolici italiani, un sacerdote di grande fermezza che era alquanto infastidito di parlare dell’argomento. Alla fine mi disse una cosa: “Il diavolo non si manifesta di sua volontà, si manifesta quando si parla continuamente di lui”. A buon intenditore…. buon podcast.