La Norvegia destina 27 milioni di euro per supportare le ONG colpite dai tagli di Trump, proteggendo diritti umani, sfollati e salute riproduttiva
La Norvegia ha deciso di intervenire con fermezza, in modo netto e immediato, destinando ben 27 milioni di euro a sostegno delle ONG che, in seguito alle recenti politiche degli Stati Uniti, hanno dovuto far fronte a gravi difficoltà nelle loro operazioni.
Con una mossa che ha catturato l’attenzione internazionale, il governo norvegese ha annunciato un programma finanziario finalizzato a proteggere i diritti umani e a garantire la sopravvivenza delle persone più fragili in numerosi conflitti e crisi umanitarie. La decisione arriva come risposta ai pesanti tagli agli aiuti esteri imposti da Trump, che ha ristretto drasticamente il budget della USAID (l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale), provocando un vuoto distruttivo nelle risorse destinate alla cooperazione umanitaria globale.
Il governo norvegese ha deciso di destinare 300 milioni di corone (circa 27 milioni di euro) in aiuti d’emergenza, con un fine ben preciso: sostenere le ONG norvegesi, in particolare quelle colpite dalla severa perdita di fondi da parte degli Stati Uniti, e aumentare gli sforzi delle Nazioni Unite nella battaglia contro la violenza di genere e per garantire l’accesso alla salute riproduttiva, un tema fondamentale per la sopravvivenza di milioni di donne e bambini in scenari di profonda crisi.
L’annuncio – giunto un mese e mezzo dopo la decisione di Trump di tagliare il 92% dei finanziamenti all’estero della sua amministrazione – richiama un messaggio politico forte e ben definito: mentre una potenza mondiale come gli Stati Uniti riduce il suo impegno umanitario, Paesi come la Norvegia sono pronti a fare la loro parte, attraverso il supporto alle popolazioni più vulnerabili senza risparmiarsi.
“Non possiamo accettare che il sistema umanitario venga sacrificato in nome di un’ideologia miope”, ha affermato deciso Asmund Aukrust, Ministro della Cooperazione allo Sviluppo, con la Norvegia – che da decenni dimostra un forte impegno negli aiuti internazionali – che si fa portavoce della necessità di riforme e della razionalizzazione delle risorse, per evitare sprechi e garantire che ogni euro investito abbia un impatto pratico e concreto.
La Norvegia contro Trump: come le ONG sopravvivono alla crisi umanitaria globale
Il panorama della cooperazione internazionale si è trasformato profondamente in breve tempo sotto la guida di Trump, che ha deciso di bloccare gli aiuti esteri statunitensi già sin dal suo insediamento, firmando un ordine esecutivo che ha stravolto totalmente il mondo della cooperazione internazionale; fin dall’inizio del suo mandato, infatti, il Presidente americano ha mostrato una forte determinazione nel ridurre i finanziamenti agli aiuti esteri, e la decisione di fine febbraio di tagliare il 92% dei fondi destinati alla USAID è stata un duro colpo per le ONG e le organizzazioni umanitarie che da anni dipendono dal supporto americano.
Con un budget annuale di circa 42,8 miliardi di dollari, USAID rappresentava una delle basi essenziali dell’aiuto internazionale, e la mossa strategica di Trump ha congelato gran parte dell’agenzia, costringendo centinaia di suoi dipendenti a prendere un congedo forzato, oltre che spingere altri Paesi a intervenire per proteggere l’integrità e l’efficacia del sistema umanitario mondiale.
La Norvegia, in questo caso, ha deciso di dedicare almeno 220 milioni di corone norvegesi, circa 20 milioni di euro, a progetti incentrati sulla protezione degli sfollati, sulla difesa dei diritti dei bambini e dei giovani e sulla rimozione delle mine terrestri; altri 40 milioni di corone saranno utilizzati per contrastare la violenza sessuale e di genere nelle aree di conflitto e per garantire l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, ambito nel quale i fondi statunitensi avevano svolto un ruolo fondamentale fino al cambio di rotta.
Se l’amministrazione Trump ha abbattuto radicalmente l’impegno statunitense nel sostegno alle popolazioni più fragili e vulnerabili, la Norvegia dimostra che la solidarietà internazionale non è un tema da relegare a una sola superpotenza, ma un valore che deve essere nutrito e sviluppato da tutte le nazioni, grandi o piccole che siano.
