NOVEL FOOD/ Dopo i grilli arriva il via libera Ue alle larve del verme della farina
Bruxelles dà il disco verde alla commercializzazione dal 26 gennaio. Intanto la Lega presenta un’interrogazione alla Commissione europea sul via libera al grillo domestico

Prima è stata la volta delle larve gialle della farina, poi è toccato alla locusta migratoria e da ultimo ai grilli. Tutti in forma congelata, essiccata o in polvere. Ora il semaforo verde arriva anche per le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate. La proposta della Commissione europea di aggiungere questo quarto insetto alla lista degli alimenti autorizzati dall’Ue è stata infatti approvata dagli Stati membri, che hanno dato disco verde alla società Ynsect NL B.V. a immettere sul mercato questo prodotto a partire dal 26 gennaio.
Bruxelles considera gli insetti, e le proteine alternative in generale, una risposta all’aumento del costo delle proteine animali, del loro impatto ambientale, dell’insicurezza alimentare, dell’aumento della popolazione e della corrispondente, crescente domanda di proteine tra le classi medie. Insomma, secondo Bruxelles, l’allevamento di insetti potrebbe contribuire anche a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare.
Per ora l’impatto sul mercato di questa nuova categoria alimentare è considerato dalla Commissione europea “trascurabile perché parliamo di una piccola nicchia”. E va considerato anche che gli insetti – è il punto di vista dell’Esecutivo Ue – sono consumati regolarmente in molte parti del mondo. Spetta dunque ai consumatori scegliere se vogliono o meno mangiarli.
Ma la posizione trova decisa opposizione in Italia. Al Parlamento europeo la Lega ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea sulla commercializzazione del grillo domestico. La prima firmataria Elena Lizzi chiede, insieme agli altri europarlamentari del partito, quali misure la Commissione intende prendere “per chiarire quali siano i metodi di produzione” dei prodotti che arriveranno in Europa dal 24 gennaio, “specialmente perché la maggior parte di questi insetti proviene da Paesi extra Ue, come Vietnam, Tailandia o Cina”. Gli eurodeputati domandano anche quali studi e ricerche sono previste “per approfondire la possibilità di reazioni allergiche e per evitare che venga messa in pericolo la sicurezza alimentare dei cittadini europei”.
Comunque la si pensi, di certo c’è che il tema è destinato a rimanere caldo. In lista d’attesa Bruxelles ci sono infatti altre otto domande di autorizzazione ad utilizzare altri alimenti provenienti da insetti.
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