Nuovo cinema paradiso è il film che vide collaborare Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone alla fine degli anni Ottanta. La storia del loro sodalizio.
Giuseppe Tornatore parla di Nuovo cinema paradiso
In occasione del restauro del film, a 25 anni dalla prima proiezione, Giuseppe Tornatore ha voluto ribadire quanto il contributo di Ennio Morricone sia stato fondamentale per la buona riuscita del suo progetto: “Questo film mi ha dato tutto, nell’arco di un anno mi è accaduto tutto quello che può accadere nella carriera di un regista: dall’insuccesso più nero e disperato, fino al successo più roseo e gioioso. È stato come avere fatto dieci film insieme, un’esperienza profonda e articolata a cui devo tutto. È un film costantemente nella mia vita, mi sembra impossibile che siano passate così tante stagioni, ogni volta che vado da qualche parte mi chiedono del film. Gran parte di questo successo è dovuto anche alle musiche, senza Ennio non sarebbe stato lo stesso”.
L’importanza di Nuovo cinema paradiso nella carriera di Ennio Morricone
Nelle dichiarazioni riportate da Fanpage.it all’indomani della scomparsa si legge anche del profondo affetto che legava regista e compositore, tanto che quest’ultimo avrebbe accettato di tornare a scrivere soltanto se a proporglielo fosse stato il suo amico Giuseppe. Purtroppo, però, i due non hanno fatto in tempo a sviluppare l’idea – che pure c’era – di un documentario sullo stesso Morricone. A firmare la colonna sonora, la colonna sonora della sua vita, in quel caso, sarebbe stato proprio lui. Nuovo cinema paradiso era un film importante anche per Ennio. Spesso e volentieri, durante le interviste, soleva lamentarsi: “Mi chiedete sempre dei film western, perché non mi chiedete di Tornatore?”. Allo stesso modo, Tornatore faceva e fa tuttora riferimento al suo legame artistico con Morricone, che descrive come un sogno coltivato sin da bambino. Il suo primo approccio alla musica di Morricone, infatti, risale a quando aveva 8 anni. All’epoca, Giuseppe ancora non sapeva che di lì a pochi anni il maestro sarebbe diventato non solo suo stretto collaboratore, ma anche suo fedele amico, e che il loro sodalizio sarebbe stato ricordato come uno tra i più fruttiferi della storia del cinema italiano.