Dietro le quinte delle mie paure è il titolo del libro che Paola Perego ha pubblicato con edizioni Piemme: come si evince dal titolo, la popolare conduttrice ha voluto raccontare attraverso le pagine quello che è il suo dramma da quando aveva 16 anni: soffre di attacchi di panico, dunque ha voluto condividere un’esperienza che accomuna milioni di italiani e che per lei è sempre stata particolarmente stressante oltre che paurosa. “Questo libro è stato un atto di coraggio” ha detto la Perego in un’intervista a Oggi, che ha confessato di aver raccontato tutto senza filtri, e senza il timore che la gente potesse giudicarla. “Il mostro mi ha fatto compagnia per un gran pezzo di vita, condizionandola” ha aggiunto; mostro che è appunto il termine con cui parla degli attacchi di panico, che ha sempre condiviso con grande fatica.
PAOLA PEREGO E LA SUA AUTOBIOGRAFIA
Adesso, la conduttrice ha deciso di scrivere questo libro pensando soprattutto a chi avrebbe potuto trarre giovamento dalla sua esperienza, ma anche per spiegare ai figli certe cose che “loro si aspettavano io facessi, soprattutto quando erano piccoli, ma che non sono riuscita a fare”. La Perego ha raccontato del suo primo attacco di panico da ragazza, della disperazione dei genitori che non capivano il problema, dei tanti specialisti consultati, degli enormi sacrifici per pagarli. “Volevano vedermi serena ma purtroppo non c’era nulla da fare”. E’ stato allora che ha iniziato a lavorare, sfilando; più che altro per aiutare la famiglia, per una questione di orgoglio volendo far stare bene tutti. “Qualcosa però sfuggiva al mio controllo, e ho cominciato a star male proprio in quel momento”.
Paola Perego ha poi raccontato del rapporto con l’ex marito Andrea Carnevale, delle crisi notturne che hanno fatto crollare la maschera; “improvvisamente scoppiava una bomba a pochi passi da me e la paura mi prendeva lo stomaco” questa l’esperienza dell’attacco di panico che si mischiava a sudori, tremori, battito accelerato. Da qui il distacco dalla realtà, “non vedevo e non sentivo, ero certa di morire di lì a poco”. A salvarla è stata l’analisi: lunga e sofferta e inizialmente non accettata perché lei stessa non si accettava, ma alla fine “mi ha permesso di conoscere la vera Paola”. Che oggi può dire di essere una donna che ha vinto la sua battaglia e può raccontarla per rendersi utile. Ha dunque raccontato dell’amore per il nipote Pietro – figlio di sua figlia Giulia – e che oggi finalmente si è potuta dedicare a libro e famiglia. C’è qualcosa che manca, dopo questa serenità ritrovata? Forse, ma lei non ci pensa: “Ringrazio sempre per quello che ho”.