Le nomine di Papa Leone XIV sulla Curia in Vaticano arriveranno dopo l'estate: le confidenze del Priore degli Agostiniani e il "metodo" cristiano di Prevost

LA “CONFIDENZA” DI PAPA LEONE XIV SUL PROSSIMO GIRO DI NOMINE IN VATICANO

Sarà un’estate importante, la prima di Papa Leone XIV alla guida della Chiesa Cattolica: non tanto per i preparativi del delicato viaggio in Turchia, e non solo per la sua prima Enciclica che starebbe cominciando a mettere giù in questi giorni di residenza estiva in quel di Villa Barberini a Castel Gandolfo. Secondo il confidente e amico padre Alejandro Moral, attuale Priore degli Agostiniani, i prossimi mesi saranno dedicati anche alle nomine di parte della Curia in Vaticano.



La confidenza fatta dal Santo Padre – e rivelata dall’intervista del “Messaggero” al prelato spagnolo molto vicino a Papa Prevost – sottolinea come le varie “voci” che in Vaticano parlano di un consistente cambiamento alla guida dei principali Dicasteri della Santa Sede non sia affatto lontano dalla realtà.



Nello specifico, a domanda diretta della vaticanista Franca Giansoldati a padre Moral – ovvero se è vero che verrà cambiata «l’intera squadra di Governo»- l’agostiniano molto vicino a Papa Leone XIV ha confermato che le nomine arriveranno in autunno dopo l’estate senza smentire che potrebbero anche essere importanti e numerose.

IL METODO DELL’UNITÀ (IN CRISTO) E UN POSSIBILE GIRO DI VITE: GLI SCENARI VERSO L’AUTUNNO

Lo scorso 9 maggio 2025, il giorno dopo la sorpresa e la gioia per la nomina al Soglio Pontificio, Papa Leone XIV aveva comunicato all’intera Santa Sede che tutti i Capi e i Membri delle varie istituzioni e Dicasteri del Vaticano venivano confermati nei propri incarichi in modo provvisorio in attesa di eventuali avvicendamenti che il Santo Padre si sarebbe preso il tempo per valutare attentamente.



Tra i volti più noti – come il cardinale Pietro Parolin alla Segreteria di Stato, o il Presidente del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale argentino Fernandez – a quelli più “tangenziali”, il numero di propostati che ha guidato la Curia in Vaticano sotto il Pontificato di Papa Francesco potrebbe nei prossimi mesi venire profondamente rivista.

Attenzione, come ha già dimostrato in questi primi mesi di Magistero il Pontefice Prevost, il metodo non è affatto quello dello scontro, o della conflittualità: di certo vi è uno stile sobrio, pacato, ma dalle posizioni nette (come quelle ribadite sul matrimonio tra uomo e donna, sul celibato dei preti o sulle condanne nette per aborto ed eutanasia) e con un profondo dichiamo all’unità della Chiesa nella sequela a Cristo.

Papa Leone XIV potrebbe marcare non poche differenze nelle scelte curiali e teologiche con il suo predecessore, anche in forza di origini e studi profondamente differenti: il continuo richiamo a Sant’Agostino, alla teologia “mista” alla missione, potrebbe portare volti nuovi in Vaticano assieme ad una continuità possibile nei ruoli più delicati, come appunto la diplomazia di Parolin e Gallagher nei difficilissimi scenari internazionali di questi mesi (dove il Santo Padre incarna la proposta di pace più genuina e senza interessi nascosti).

Tra cardinali verso i limiti di età, i vari ruoli anche tra i laici (si attendono nuove nomine femminili in posizioni di rilievo) e i Dicasteri di cui si vuole dare un “giro di vite”, v’è molta attesa dietro le prossime nomine di Papa Leone XIV sempre appunto rimanendo nel metodo della sinodalità, senza per questo non marcare una propria peculiare personalità nella continuazione del Magistero vetrino.

Nel frattempo è di questi giorni la nomina di mons. Thibault Verny come nuovo presidente della Commissione Pontifica per la tutela dei minori, organo fondamentale nella lotta agli abusi e alla pedofilia: il prelato francese prende il posto del cardinale O’Malley dopo un lungo e importante lavoro svolto proprio per la tutela dei più indifesi, come voluto tanto da Benedetto XVI quanto da Francesco.