Rivalutazione pensioni, la Corte Costituzionale dichiara legittimo il taglio del governo per quelle superiori al minimo, ma resta il blocco all'estero
Pensioni, la Corte Costituzionale in una sentenza depositata lo scorso 13 novembre, ha dichiarato legittimo l’adeguamento automatico per quelle che risultano di importo uguale o inferiore quattro volte il minimo Inps, stabilendo che il provvedimento del governo, introdotto con la legge di Bilancio 2022 non viola i principi di uguaglianza e ragionevolezza. Il sistema analizzato dalla Consulta, che prevede un meccanismo differente per i trattamenti pensionistici superiori, adeguati in modo più graduale, è stato giudicato conforme ad un ragionamento di risparmio all’interno della struttura previdenziale e per recuperare risorse di spesa pubblica proprio per la sua proporzionalità rispetto agli importi totali.
I tagli effettuati negli anni 2023 e 2024 non costituirebbero quindi un prelievo tributario ma sono stati fatti con l’obiettivo di favorire e tutelare le fasce inferiori riducendo poi gradualmente le percentuali per quelle più alte, pertanto non ci sarebbe stata la violazione accusata da molti pensionati che avevano fatto ricorso accusando discriminazioni.

Pensioni, Consulta dichiara legittima la perequazione automatica, appello per sbloccare adeguamenti anche all’estero
La Corte Costituzionale si è espressa dopo il ricorso sulle perequazioni ed il meccanismo introdotto dal governo sulla proporzionalità degli adeguamenti delle pensioni in automatico solo per quelle inferiori o pari a quattro volte il minimo Inps. Alla luce della decisione che ha stabilito la legittimità del provvedimento, è seguito anche un nuovo appello da parte delle associazioni di pensionati italiani che vivono all’estero e che sono ancora colpiti dal blocco della rivalutazione introdotto dalla legge di Bilancio 2025 che interessa tutti coloro che percepiscono trattamenti superiori al minimo.
Come riporta il quotidiano Aire dell’agenzia di stampa internazionale, alla sentenza della Consulta è seguito anche un comunicato del deputato del Pd Fabio Porta, coordinatore in Sud America, che ha dichiarato: “L’orientamento della Corte fa presagire che potrebbe presto esserci una nuova decisione“.
Questo perchè in quanto stabilito dai giudici se da una parte emerge la legittimità del principio di raffreddamento, dall’altra ci sono stati anche gli avvertimenti sia per quanto riguarda un giusto adeguamento degli importi minimi costante, sia sulla valutazione futura del governo, che dovrà sempre tenere conto della capacità di spesa delle famiglie e dei problemi che una ulteriore modifica futura di taglio potrebbe apportare improvvisamente.
