La scienza e la tecnologia stanno facendo passi da giganti in questi anni e lo si capisce chiaramente da quando accaduto negli scorsi giorni, leggasi la realizzazione di una replica perfetta dei polmoni umani. Stando a quanto riferisce l’agenzia di stampa italiana Ansa attraverso il proprio sito web, l’organoide è stato creato in laboratorio riproducendo perfettamente il tessuto nonché tutte le caratteristiche di quello che viene considerato uno degli organi più complessi del corpo umano. A dare vita a questa produzione che fa quasi venire alla mente film di fantascienza di Hollywood è stata AirGel, gruppo di ricercatori a cui capo vi è Alexandre Persat del Politecnico di Losanna Epfl, che attraverso uno studio pubblicato su Plos Biology ha appunto svelato l’organoide, spiegando come lo stesso sia stato prodotto per studiare meglio le infezioni polmonari.
Per organoide si intende una replica in scala di un organo umano, dotato di strutture tridimensionali con cellule umane con tanto di vasi sanguigni, e solitamente viene usato come banco di prova per effettuare test, analisi e studiare il comportamento dell’organo riprodotto, come ad esempio il funzionamento delle cellule, lo sviluppo dei tessuti, il testare farmaci, nuove terapie e via discorrendo.
POLMONI, RIPRODOTTO ORGANOIDE PER LA PRIMA VOLTA: USATO PER STUDIARE IL RUOLO DEL MUCO
I polmoni, per via della loro struttura molto ramificata, sono fra gli organi più difficili da replicare, ma i ricercatori svizzeri ce l’hanno fatta, ottenendo così un risultato a dir poco straordinario. Una volta completato l’organoide è stato usato per studiare principalmente il ruolo del muco nel processo di formazione del biofilm, che come spiega l’Ansa è “una sorta di pellicola protettiva, da parte di Pseudomonas aeruginosa, un batterio patogeno comunemente resistente agli antibiotici”.
E ancora: “Infettando gli AirGel con P. aeruginosa e studiandoli dal vivo con microscopi ad alta risoluzione sono stati in grado di analizzare lo sviluppo del biofilm in tempo reale e identificare eventuali strategie per contrastare il proliferare del batterio”. I ricercatori hanno scoperto che il batterio provoca la riduzione del muco facilitando così lo sviluppo della pellicola che protegge il patogeno dai farmaci.