E’ stato emesso un alert da parte dell’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, nei confronti della psittacosi, una infezione respiratoria che è causato dal batterio Chlamydophila psittaci associato agli uccelli. Come riferisce RaiNews negli ultimi tempi i casi segnalati sono in aumento nell’Unione Europea e ci sarebbero inoltre 5 decessi già confermati. L’OMS precisa che si tratta di infetti che si sono esposti ad uccelli selvatici o domestici, coinvolgendo in particolare coloro che lavorano con il pellame o gli uccelli da compagnia, così come i veterinari.
Sono state già avviate le necessarie indagini epidemiologiche e tutte le analisi del caso per monitorare la diffusione del batterio, di modo da mantenere un faro sulla vicenda. La psittacosi, detta anche ornitosi o malattia del pappagallo, è una infezione che appunto l’uomo contrae solitamente dopo essere venuto a contatto con gli uccelli, e precisamente pappagalli e pappagallini, ma anche canarini, passeri e colombi, fra i volatili più comuni. Per ammalarsi è necessario un contatto diretto con urine e feci dell’uccello, ma anche uova o piume degli animali infetti. Solitamente la psittacosi ha una forma asintomatica o comunque con dei sintomi simili all’influenza, ma nelle forme più gravi può portare ad una polmonite.
PSITTACOSI, COS’È L’INFEZIONE PER CUI L’OMS HA LANCIATO UN ALERT: BASSETTI RASSICURA
Sulla vicenda si è espresso il professor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che ha cercato di ridimensionare la questione: “Non deve preoccupare assolutamente anche perché ci sono stati 5 decessi in diversi Paesi – parole riportate da RaiNews – è’ un’infezione causata dalla Chlamydophila psittaci che porta la polmonite: chi è a stretto contatto con gli uccelli, soprattutto i pappagalli, penso agli allevatori, ai veterinari o chi li ha per compagnia deve fare più attenzione e non toccare le secrezioni. Poi se vede dei sintomi può fare delle indagini specifiche”.
“Però abbiamo degli antibiotici specifici per la Chlamydophila – ha proseguito il noto camice bianco – e chi ha contatti diretti con questi animali e ha sintomi, deve riportarlo ai medici.Servono contatti continui con le secrezione e le deiezioni. C’è un alert dell’Oms e serve una sensibilizzazione, ma nessun allarme”.
PSITTACOSI, COS’È L’INFEZIONE PER CUI L’OMS HA LANCIATO UN ALERT: IL COMMENTO DI PREGLIASCO E ANDREONI
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, invece sottolinea: “può provocare anche forme gravi che portano alla morte. Bene dunque l’alert lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità” su un aumento dei casi umani in Ue, “perché la comunicazione tempestiva di questi rischi può aiutarci a strutturare interventi il più possibile anticipatori di un’eventuale nuova emergenza infettiva”.
Infine il parere di Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), che precisa come la psittacosi sia diffusa in Italia in maniera sporadica: “Ma questo alert dell’Oms – precisa – deve fare porre maggiore attenzione a chi possiede piccoli volatili in cattività dentro casa, quindi osservarli se stanno male e soprattutto non toccarli. Come non vanno toccati se nei parchi o per strada vediamo uccelli che stanno male. E’ una malattia comunque rara alle nostre latitudini ma si trasmette per via respiratoria, il contatto però delle mani con il volatile è un rischio da non correre”.