Rabiot: “Il Psg una fase della mia vita”
Adrien Rabiot, dal ritiro della Nazionale francese, fa il punto sul futuro. Il centrocampista è in scadenza con i bianconeri nel 2023 e ancora non ha deciso cosa farà nei mesi a venire, come rivelato a Le Figaro: “Il rinnovo con la Juventus? In Italia mi trovo bene, mi sento in costante crescita. Nel calcio di oggi non si può dire cosa succederà. Sono onesto, al momento non so nulla. Si vedrà tra qualche mese. Il calcio e la sfida sportiva rimangono gli elementi più importanti nella mia scelta. Tornare al PSG? Non bisogna precludersi niente, tengo le porte aperte. Ma il Psg è stato una fase della mia vita, sono passato ad altro, ora sono in Italia da quattro anni e in campo e nella mia vita tutto va per il meglio”.
Per quanto riguarda la Francia, la finale del Mondiale per il centrocampista è un punto di partenza: “Sono già molto felice di essere tornato in selezione dopo l’avventura a Doha e molto felice di vedere facce nuove Lloris e Varane che erano lì da tempo come leader di questo gruppo. C’è una grande generazione, con tanto potenziale, la Nazionale francese rimane ultra competitiva. Personalmente mi trovo molto bene e vedo che il mio status sta crescendo e gli anni che passano”. Il centrocampista non ha dubbi: “Mi sento pronto a diventare un leader. Lo voglio. L’esperienza maturata nel corso delle competizioni, ma anche nella vita di tutti i giorni, mi fa andare avanti. Alcuni si sono fermati, altri stanno arrivando, quindi anche il mio stato cambia. Voglio assumere questo nuovo ruolo, come un fratello maggiore. Non mi sento vecchio anche se arrivano i giovani, e direi addirittura che non sono ancora arrivato all’età migliore e al periodo migliore della mia vita da calciatore“.
Rabiot: “Al Mondiale ho sentito l’amore della gente”
In Qatar, Adrien Rabiot e la Francia sono arrivati fino alla finale, poi persa contro l’Argentina. A Le Figaro, il centrocampista della Juventus rivela: “Ho sentito l’amore, il riconoscimento, l’orgoglio della gente di essere francese. È stato un grande ringraziamento per la nostra epopea, in un periodo non facile in Francia. Quando eravamo in Qatar, nella nostra bolla, era difficile percepire questo entusiasmo in Francia. Non ci aspettavamo così tante persone, sostegno e segni di affetto. Dal Mondiale ne sono uscito sempre più forte. A tutti i livelli. È unico da vivere. Ho risposto alle aspettative del mister e questo mi ha permesso di dimostrare a tutti, anche al grande pubblico, che avevo il livello e le potenzialità per esistere nella competizione più bella del mondo. Sono capace di fare grandi cose. Avevo fiducia in me stesso, ma non è banale esibirsi ai Mondiali. Giochiamo centinaia di partite in una carriera, ma essere coerenti in una Coppa del Mondo, esibirsi, è l’apice”.
Questo è uno dei momenti migliori della carriera di Adrien Rabiot, tra Francia e Juventus, e lui ne è consapevole: “Mi sento benissimo, tutto sta andando come dovrebbe. È un periodo molto buono, sto migliorando costantemente, ma voglio fare ancora di più. In termini di statistiche non è male, ma nel calcio oggi tendiamo a interessarci troppo ai numeri, più che all’apprezzamento complessivo. Trovo un peccato che siamo giudicati su una linea statistica. Non è solo calcio. La visione è troncata. Ci sono partite in cui ho segnato gol e non pensavo di essere bravo, e altre in cui sono stato bravissimo senza segnare o fare passaggi decisivi, e ne parliamo un po’ meno”.