Raoul Bova, il Garante della Privacy e Google danno ragione all’attore: rimossi e oscurati gli audio resi pubblici da Fabrizio Corona.
Arriva una prima vittoria per Raoul Bova nel merito degli scottanti audio pubblicati da Fabrizio Corona nel suo format Falsissimo. Le conversazioni private con Martina Ceretti, poi rese pubbliche da re del gossip, hanno determinato un’ondata mediatica che l’attore ha immediatamente cercato di arginare affidandosi alle vie legali e, la notizia di oggi, è che gli audio in questione sono stati oscurati. La decisione è arrivata dal Garante della privacy e da Google che hanno appunto dato ragione a Raoul Bova con piena soddisfazione del suo team di legali.

“E’ una vittoria di principio, non solo personale”, ha dichiarato l’avvocato di Raoul Bova – come riporta Leggo – a margine della decisione del Garante e di Google di oscurare gli audio dell’attore nella conversazione con Martina Ceretti. “Si riafferma il diritto alla privacy, al decoro e alla verità in un’epoca in cui i social vengono usati per distruggere la reputazione personale”.
Raoul Bova, proseguono le indagini su possibile estorsione ai suoi danni per gli audio con Martina Ceretti
Questo primo trionfo di Raoul Bova nel merito della tortuosa vicenda degli audio inviati a Martina Ceretti e resi pubblici da Fabrizio Corona si profila come tassello necessario nel merito di un’indagine che verte ancora su diversi punti. Il primo passo è stato depositare il marchio ‘Occhi spaccanti’ nel tentativo di arginare la diffusione delle parole dell’attore che, tra ironia e meme, iniziava a spopolare senza alcun freno sulle diverse piattaforme social.
Il fulcro delle indagini resta però il possibile tentativo di estorsione subito da Raoul Bova nei giorni antecedenti alla pubblicazione degli audio destinati a Martina Ceretti. Come ricostruisce Leggo, un messaggio intimava all’attore: “Se non collabori va tutto online; questo è materiale pesante nelle mani di Fabrizio Corona”. La risposta è stata ovviamente quella di riferirsi alle forze dell’ordine piuttosto che stare ai loschi giochi del sistema; le indagini sul possibile mittente sono ancora in corso e per ora sarebbero state escluse le principali personalità coinvolte. Le perquisizioni nei confronti di Martina Ceretti, Federico Monzino e Fabrizio Corona si sono risolte in un nulla di fatto; nessuno di loro sembra avere legami con il messaggio ricevuto da Raoul Bova nei giorni precedenti. I prossimi mesi saranno dunque cruciali per comprendere se l’attore sia effettivamente finito nella rete di un sistema ancor più ampio e scabroso.
