RAPPORTO BIO BANK 2020/ La corsa del biologico raggiunge i 6,9 miliardi di euro

- Manuela Falchero

Nel 2020 il giro d’affari del settore ha toccato i 6,9 miliardi di euro. E negli ultimi 5 anni le attività bio nell’alimentare sono aumentate del 7,3%

pere pixabay1280 640x300 Foto di Manfred Richter da Pixabay

La corsa del biologico non conosce ostacoli. Ormai lontane dall’essere considerate un semplice fenomeno di moda, le proposte green incontrano sempre maggior interesse e consenso presso i consumatori. I numeri parlano chiaro: secondo la fotografia del settore restituita dal Rapporto Bio Bank 2020, nel corso dell’anno appena concluso il totale del mercato bio in Italia ha raggiunto quota 6,9 miliardi di euro. A soffiare sulle vele della transizione è stata soprattutto la componente domestica, arrivata a incidere per 4,3 miliardi di euro grazie a un ritmo di crescita che l’ha vista più che raddoppiare in dieci anni (+118%). Ma neppure l’export ha mancato di apportare un contributo significativo al comparto: il giro d’affari in questo caso ha raggiunto i 2,6 miliardi di euro, complice un allungo nel decennio pari al +131%.

A generare e intercettare la crescita del fenomeno – emerge sempre dal Rapporto Bio Bank 2020 – è stata soprattutto la grande distribuzione, che da sola ha mosso vendite per un valore superiore a 2 miliardi di euro, mettendo a segno dal 2011 al 2020 un exploit del +279%. L’insieme degli altri canali distributivi ha invece marciato più lentamente, registrando una progressione del +58% che ha comunque permesso di ottenere un fatturato cumulato pari a 2,3 miliardi di euro.

Attività in crescita

L’espansione dei consumi biologici ha influito anche sulla crescita delle aziende impegnate in produzioni green. E anche qui la conferma viene dai dati. Nell’arco degli ultimi cinque anni, il numero delle attività delle tipologie alimentari censite da Bio Bank è stato protagonista di un’accelerazione del 7,3%. Brillante, in particolare, è risultata la performance dei siti di e-commerce di alimenti bio, arrivati a quota 405 unità sulla scorta di un aumento del +41,6%, spia di un trend già positivo, peraltro ora accelerato dalla pandemia. Bene però hanno fatto anche i ristoranti bio, che con 543 locali censiti macinano uno sviluppo del +20,7%, purtroppo difficilmente destinato a trovare conferma nel 2020 a causa delle chiusure forzate imposte dalle misure di contenimento della pandemia. Note meno positive arrivano invece dai negozi bio che calano del 4%, non superando la soglia di 1.339 unità: qui a farsi sentire è la concorrenza della grande distribuzione alla quale i punti di vendita al dettaglio reagiscono puntando sull’aggregazione.

Da segnalare inoltre è il forte turn over che caratterizza il settore: le 3.476 attività bio censite da Bio Bank nel 2019 sono il risultato del saldo ottenuto tra le oltre 500 attività uscite dal censimento e le quasi 650 che vi sono entrate.

Regioni leader

Quanto, infine, all’incidenza geografica delle attività monitorate da Bio Bank, nel 2019 emerge la supremazia di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, tre regioni dove si concentrano 1.379 attività sul totale di 3.476: in pratica quattro su dieci. Alla guida, invece, della classifica per densità, costruita sull’indicatore dato dal numero di attività per milione di abitanti, si confermano le Marche, seguite dal Trentino-Alto Adige. Sul terzo gradino del podio c’è invece l’Emilia-Romagna, unica regione a essere presente in entrambe le graduatorie.







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