Sabrina Quaresima, la preside del liceo “Montale” di Roma che nei mesi scorsi è stata accusata di aver avuto una relazione sentimentale (che in realtà non c’è stata) con uno studente 19enne dell’istituto, ha annunciato di avere sporto denuncia contro 9 giornalisti, 7 direttori delle maggiori testate italiane e 7 gruppi editoriali italiani.
A comunicarlo è stato l’avvocato della donna, Alessandro Tomassetti, attraverso una nota stampa che recita: “Chiarita la vicenda nell’ambito della istituzione scolastica, rimane aperto il tema della tutela del cittadino nei suoi diritti fondamentali della privacy e delle propria rispettabilità. Per questi motivi sono state avviate le iniziative legali di tutela dei diritti gravemente lesi della dottoressa Sabrina Quaresima”. Le denunce “sono state depositate con l’auspicio di ottenere una risposta adeguata e tempestiva della Giustizia italiana in merito a temi così fondamentali per la vita di tutti i cittadini di questo Paese”.
SABRINA QUARESIMA DENUNCIA GIORNALI: “SOTTOPOSTA A GOGNA PUBBLICA”
Una notizia che, in qualche modo, era già stata preannunciata dall’avvocato di Sabrina Quaresima, che nelle settimane passate aveva sottolineato come la sua assistita fosse stata oggetto di “una feroce caccia alle streghe: una lapidazione, una gogna pubblica dove le parole hanno sostituto le pietre utilizzate in alcuni Paesi contro le donne”. Quando emerse il presunto caso, infatti, furono pubblicati “nome, cognome, professione, foto e audio in assenza di reato e ancor prima di qualsiasi ricerca della verità. Questo non è diritto di cronaca, ma negazione totale alla privacy e negazione dei diritti fondamentali per un essere umano donna”.
La vicenda, com’è noto, risale a circa due mesi fa, quando Sabrina Quaresima e il liceo “Montale” finirono al centro di quello che da più parti fu bollato come un vero e proprio scandalo. Tuttavia, l’ufficio scolastico regionale non rilevò “nessuna violazione del codice disciplinare” e, di conseguenza, non furono assunti provvedimenti di alcuna natura nei confronti della dirigente scolastica. Quest’ultima, a margine della decisione, commentò: “Fine di un’’angoscia mai provata. Sono stata processata senza appello da un tribunale mediatico senza morale né scrupoli”.