Silvia Mezzanotte, storica voce de i Matia Bazar, è stata intervistata stamane dal programma di Rai Due, I Fatti Vostri. Le prime parole sono state per il Festival di Sanremo a cui Silvia Mezzanotte ha partecipato in diverse occasioni: “Nel 1990 ero una bimba, Alice nel paese delle meraviglie, la mia prima esperienza, non conoscevo Sanremo ne il mondo musicale, mi sento molto più giovane adesso ma è stata un’esperienza divertente, ero all’oscuro di tutto. Ho capito che per poter stare su quel palco dovevo prepararmi”.
Sul suo approdo ne I Matia Bazar: “E’ stata una cosa casuale – ha raccontato Silvia Mezzanotte – sono venuta a conoscenza che stavano cercando una nuova cantante, mi sono venuti a sentire a Pavia, poi ho dovuto fare altri due provini, il secondo andò malissimo poi il terzo andò bene e quindi sono entrata nel gruppo. Come sono stata accolta? Confidavano su di me dopo un periodo di fermo, ero chiaramente terrorizzata, mi ricordo l’ultimo pensiero prima di scendere le scale di Sanremo quando mi sono esibita a I Matia Bazar: l’anno precedente alla stessa ora ero in un locale brutto in cui dovevo cantare ma al volume più basso rispetto alla tv che stava trasmettendo il Festival. Quindi mi sono lanciata perchè era la mia occasione”.
SILVIA MEZZANOTTE: “QUANDO VINCEMMO SANREMO NEL 2002 CON I MATIA BAZAR…”
I Matia Bazar hanno vinto il Festival di Sandremo nel 2002 e di quella grande emozione Silvia Mezzanotte ricorda: “Quando ho vinto mi sono dovuta contenere. Alle 4:30 del mattino siamo tornati in hotel, ci hanno fatto mangiare, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto”. Silvia Mezzanotte ha quindi deciso di lasciare il gruppo per fare molto altro nella vita fra cui anche il teatro unito alla musica.
La scorsa estate, fra un impegno e l’altro, era stata protagonista di una lunga intervista ai microfoni di TgCom24.it in cui aveva parlato in particolare dei social, spiegando: “Ho fatto pace. Ho capito che chi decide di entrare nella mia pagina e decide di fare un commento lo deve fare come se mi guardasse negli occhi. Se poi si arriva all’insulto e alla maleducazione gratuita… io saluto cordialmente e passo oltre. In questo modo mi circondo di persone con cui ho voglia di parlare e da cui accetto anche le critiche che sono liberissime di fare se poste in maniera costruttive. E tutti gli altri li saluto, come farei nella vita reale. Fino a un po’ di tempo fa bannare non era visto bene, dal punto di vista della netiquette. Oggi il mio motto è “futtitinne”.