È iniziato ieri il Congresso Confederale della Cisl. Chiare le richieste del sindacato guidato da Daniela Fumarola
“Il coraggio della partecipazione, Responsabilità sociale e umanesimo del lavoro per rigenerare l’Italia e l’Europa” è il tema scelto per il ventesimo Congresso Confederale – che festeggia i primi 75 anni di vita – della Cisl, che si chiude oggi a Roma.
Al centro della discussione c’è stata la relazione della neo Segretaria generale Daniela Fumarola che, nei mesi scorsi, ha sostituito Luigi Sbarra. Da ricordare che l’ex Segretario, nel frattempo, è entrato a fare parte dell’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni. In questi giorni si capirà, quindi, se si può parlare di svolta filogovernativa (ma non sarebbe in questo caso una novità nella storia del sindacato “bianco”) della Cisl e di un suo riposizionamento “a destra”.
Quel che è certo è che la nuova dirigenza Cisl ha scelto la “via della corresponsabilità”. Si immagina, infatti, un sindacato che sceglie, che si sporca le mani e non delega com’è, peraltro, nella storia e nel dna della Cisl. Si immagina di esserci, di stare dentro i processi, perché, oggi stiamo vivendo appuntamenti cruciali con la storia, e con il futuro, e chi rappresenta i lavoratori non può non esserne partecipe.
Si propone, in questo quadro, di stringere un grande “Patto della responsabilità” in cui vengano coinvolti, attivamente, il Governo, i Sindacati dei lavoratori, i rappresentanti delle imprese e tutte le diverse parti economiche e sociali. Un Patto che si proponga di investire in un grande accordo che metta al centro la crescita e la coesione sociale del nostro Paese. Aprire una nuova grande fase riformista per essere protagonisti delle sfide epocali che il tempo che stiamo vivendo chiede di affrontare.
Tra le altre cose, si propone la ridefinizione di una nuova politica dei redditi che sappia essere equa e frutto di un confronto.
La via maestra per ottenere questi risultati resta, coerentemente con la propria storia, quella del rilancio della contrattazione attraverso il rinnovo dei tanti contratti attualmente scaduti, sia nel pubblico che nel privato, valorizzando la produttività attraverso meccanismi definiti su base contrattuale e dal basso.
La Cisl si propone, insomma, di essere attore protagonista delle scelte, in una logica di partecipazione, delle imprese e, in maniera collaborativa, della politica portando il suo contributo di idee e valori. Se questo diverrà poi una “scelta di campo” strutturale ci sarà tempo per capirlo nei prossimi giorni e, soprattutto, nei mesi che verranno, quando il Paese sarà chiamato a prendere decisione epocali per il proprio presente e futuro.
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