Alberto Siracusano eletto neo presidente del Consiglio Superiore di Sanità: "Obiettivo combattere ignoranza antiscientifica che dilaga in Italia"
Il neo presidente del Consiglio Superiore di Sanità, lo psichiatra Alberto Siracusano, ha illustrato in un’intervista al quotidiano La Stampa, gli obiettivi prioritari sui quali punterà la nuova gestione dell’assistenza sanitaria in Italia. Principalmente concentrandosi su prevenzione ed educazione che sono attualmente carenti in molti campi, specialmente quello dell’informazione scientifica, visto il dilagare di quella che chiama “ignoranza antiscientifica“.
Su questo tema, riferendosi chiaramente al fenomeno no vax aumentato durante il Covid, e a coloro che contestano la scienza, ha detto: “L’unico antidoto resta quello di ridare valore alla cultura e all’educazione”, che dovrebbero partire già dall’infanzia con programmi inseriti nelle scuole materne per far capire che la medicina non si basa sulle opinioni ma su evidenze scientifiche, e dati prodotti da studi controllati“.
A tal proposito, ha anche parlato della gestione della pandemia affermando che tali azioni preventive potrebbero far meglio accettare i provvedimenti in caso di emergenze future, aumentando i consensi consapevoli sulle decisioni.

Siracusano (Css): “Puntiamo sull’educazione a scuola per combattere povertà affettiva e abuso social che portano all’isolamento”
Alberto Siracusano, da poco eletto presidente del Css, da professore di psichiatria, ha sollevato anche la questione delle malattie mentali, in aumento in Italia ma spesso sottovalutate e non trattate adeguatamente. Per questo sarebbe già pronto un piano, che è in approvazione da 13 anni, che prevede di fare prevenzione e aumentare il livello di assistenza, attualmente carente soprattutto dal punto di vista psicofisico.
L’attenzione sarà concentrata soprattutto sul disagio giovanile che spesso può sfociare in disturbi come ansia e depressione, promuovendo uno stile di vita più sano, anche a livello di relazioni ed affettività. Spiega infatti, che tra le cause principali di questi fenomeni ci sono soprattutto la povertà economica ed affettiva, per questo sottolinea: “Dobbiamo iniziare a fare formazione fin dai primi anni di scuola per combattere quella “povertà vitale” che porta poi tanti giovani e giovanissimi a un uso improprio dei social, che alimenta ancor più il loro isolamento“.
