Il film "Sleeping Dogs" racconta una storia che ha in sé una vicenda poliziesca connessa a una di invecchiamento e di malattia
Sleeping Dogs è un film del 2024, regista è Adam Cooper che ha tradotto a livello cinematografico “Il libro degli specchi” di Eugen Ovidiu Chirovici. Questo film racconta una storia che ha in sé una vicenda poliziesca connessa a una di invecchiamento e di malattia.
Il protagonista è Roy Freeman, interpretato in modo magistrale da Russell Crowe, un ex detective in pensione ma con una conclusione della carriera oscura. Roy ha una diagnosi di Alzheimer e il regista mostra in modo preciso le sensazioni che si vivono con questa malattia e lo smarrimento di fronte a momenti di perdita di memoria. Roy si sottopone a un trattamento sperimentale all’avanguardia che cura l’Alzheimer stimolando delle zone specifiche del cervello.
A questa vicenda patologica si va a unire quella che riguarda la vita di Roy come detective. È un condannato a morte, Isaac Samuel (interpretato da Pacharo Mzembe), che ha un colloquio con Freeman che lo aveva arrestato e fatto confessare di aver ucciso il dottor Joseph Wieder, un professore universitario, e gli chiede in modo duro di svelare cosa sia veramente successo così da salvarlo dalla condanna a morte perché lui è innocente. Freeman, colpito da quello che gli dice questo condannato a morte, comincia a entrare nei suoi ricordi, ma la malattia glielo rende difficile.
Roy non si ferma, l’esigenza di conoscere la verità lo porta a fare un percorso in cui unisce i suoi deboli ricordi e gli elementi che rimanevano a documentare quello che era successo: l’arresto, il luogo del delitto, le persone coinvolte, la confessione.

Questa parte del film è appassionante perché fa vedere il cammino che fa Roy sia nei ricordi personali che in quelli investigativi e mostra come la domanda di verità lo guidi a mettere in discussione sia quello che lui aveva fatto, sia quello che aveva ricostruito con il suo amico detective e che si dimostra pieno di contraddizioni e con vuoti da colmare. In questa ricostruzione emergono le figure di Laura Baines (interpretata da Karen Gillan) che lavorava come psicologa con Wieder e quella di Richard Finn (interpretato da Harry Greenwood) che sta scrivendo un libro su questo efferato assassinio.
Adam Cooper riesce a comporre come un mosaico di tanti elementi che vengono pian piano ricordati, ma che mancano di un legame, del fattore che li tiene uniti e questo viene accostato alla malattia dell’Alzheimer in cui si perdono tanti elementi di memoria, ma soprattutto il filo che lega ciò di cui è fatto l’insieme degli elementi del cervello.
Nella sua ricerca Freeman riuscirà a trovare la verità e sarà inquietante. Ciò che colpisce della trama è come la domanda di verità porti a indagare anche su ciò che sembra passato e che non può essere rimosso. Così si capisce quanto sia importante la memoria: è ciò su cui si regge ogni vicenda giudiziaria, ma è ciò che caratterizza la personalità umana che quando perde la memoria smarrisce il proprio io, come nel dramma dell’Alzheimer.
Questo film fa vedere come noi abbiamo bisogno della memoria, così l’intersecarsi di una storia giudiziaria e di una vicenda umana porta al paradosso di un detective che soffre di Alzheimer, ma non può non andare a risolvere un caso di omicidio di cui sono rimasti tanti pezzi scomposti. Ècome dire che sempre l’essere umano e in ogni campo ha bisogno di ricostruire l’insieme perché sta nell’essere umano il bisogno di sapere come stanno le cose.
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