James Cameron, regista americano autore di Titanic, ha rilasciato nelle scorse ore un’intervista alla BBC in cui ha commentato la tragedia del sottomarino che si è immerso per esplorare il relitto del celebre transatlantico, senza fare più ritorno. “Ho sentito nelle mie ossa quello che era successo – ha spiegato il regista – che l’elettronica del sottomarino si guastasse e il suo sistema di comunicazione si guastasse, e il suo transponder di tracciamento si guastasse contemporaneamente… il sottomarino è andato”. Il sottomarino ha perso sia il sistema di navigazione quanto quello di comunicazione, un doppio evento che ha condannato i suoi occupanti.
“Ho immediatamente contattato al telefono – ha continuato James Cameron – alcuni dei miei contatti nella comunità dei sommergibili. Nel giro di circa un’ora ho appreso i seguenti fatti. Erano in discesa. Erano a 3500 metri, diretti verso il fondo a 3800 metri. Le loro comunicazioni si sono interrotte e la navigazione è andata persa, e ho pensato all’istante, non puoi perdere le comunicazioni e la navigazione insieme senza un evento catastrofico estremo o un evento catastrofico ad alta energia. E la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un’implosione”.
JAMES CAMERON: “MI E’ SEMBRATA UNA FARSA…”
E quella è stata proprio la causa che ha portato al disastro e alla perdita del sottomarino con all’interno 5 persone. Un funzionario della marina degli Stati Uniti ha dichiarato a CBS News di aver individuato “un’anomalia acustica coerente con un’implosione” poco dopo che il Titan ha perso il contatto con la superficie.
James Cameron ha storto il naso in merito agli ultimi aggiornamenti, spiegando che gli “è sembrata una farsa prolungata e da incubo quando hanno parlato di rumori di colpi e di ossigeno e di tutte queste altre cose. Sapevo che quel sottomarino si trovava esattamente sotto la sua ultima profondità e posizione nota. È esattamente dove l’hanno trovato”, aggiungendo quindi che i ricercatori “lo hanno trovato in poche ore, probabilmente in pochi minuti”.