In Italia è sempre più diviso il mondo del calcio sulla ripresa degli allenamenti e il ritorno in campo per l’estate, dopo lo stop imposto per l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus. Come è noto infatti, FIGC e leghe stanno elaborando diversi piani per la chiusura in campo della stagione, ma non mancano voci di forte dissenso anche tra i club, come pure chi, come i dirigenti della Lazio, si sono fatti portavoce della necessità di tornare a più presto a giocare. E proprio contro alcuni esponenti biancocelesti, si sono scatenate parecchie polemiche: dal noto screzio tra Diaconale e Agnelli fino all’ultimo attacco, rivolto contro il presidente della Lazio Lotito e provocato dal patron del Livorno Aldo Spinelli, il quale non ha censurato espressioni colorite contro il “collega”.
Intervistato dai microfoni di Primocanale, il patron amaranto scagliandosi contro Lotito, che vorrebbe tornare a tutti i costi a giocare ha affermato: “Deve smetterla di rompere i coglioni con la ripresa a tutti i costi”. E di fila il patron dei toscani ha aggiunto: “Il calcio è retto dagli imprenditori, ma purtroppo gli stabilimenti sono fermi perché molti lavoratori hanno subito il Coronavirus e lo stesso vale per il calcio. Non si può riprendere tra due o tre settimane perché mancano i tamponi anche a chi ne ha veramente bisogno”.
SPINELLI CONTRO LOTITO: SI A UNA SERIE B SENZA RETROCESSIONI
Nel lungo intervento, ovviamente il patron del Livorno non si è soffermato solo al duro attacco contro Lotito, ma pure ha detto la sua sulla ripresa e di come, visto che risulta impossibile chiudere regolarmente la stagione 2019-2020 in campo, pure bisognerà organizzarsi il prossimo anno. Parlando dunque nello specifico della Serie B, dove al momento la formazione toscana è ultima in classifica, con solo 18 punti messi da parte in 28 giornate, Spinelli ha aggiunto: “ Serie B? Spero che riparta con tre promosse dalla Serie C, senza retrocessioni e con le prime due promosse in Serie A, che diventerà a 22. Dobbiamo pensare anche ai ricorsi che possono travolgere”.
Certo il fatto che un club, destinato alla retrocessione in Serie C, proponga lo stop al campionato e ripartenza nel 2020-2021 senza retrocessione, potrebbe passare per “sospetto”, come pure è occorso per Cellino e il suo Brescia. Quello che è certo è che sono parecchi i dubbi che aleggiano anche nella cadetteria, perché davvero si possa tornare in campo in sicurezza e in tempi utili a chiudere la stagione. Staremo a vedere.