Capisco che seguire le vicissitudini delle nuove meme-coin di Donald Trump e di sua moglie sia attività assolutamente virale e garantisca alla testata che ospita certe dotte elucubrazioni, click a profusione. Mi scuserete, ma qui non se ne parla.
Qui di esperimenti deregolamentati che rasentano l’illegalità e la turbativa di mercato non si parla. E fino a sei anni fa, la pensava così anche il Presidentissimo.
Qui si parla della lettera che Janet Yellen ha spedito venerdì al Congresso annunciando misure straordinarie per il contenimento del debito pubblico Usa a partire dal 21 gennaio. Ovvero, a partire dal giorno dopo l’insediamento. Ovvero, a partire da oggi. Questa è la vera partita. Non a caso, il Presidente si è inventato la sua meme-coin. Poi si è inventato quella della moglie. Poi ha annunciato 200 poliziotti in più a Chicago per cacciare tutti i clandestini pregiudicati. E nella Città del vento, le risate si sprecano. Ma, soprattutto, ha annunciato lo stato di emergenza per avocare a sé poteri straordinari. Formalmente per implementare il nuovo regime di dazi e tariffe di cui vi ho parlato nel mio ultimo articolo, quello che definivo il reale game-changer. Il tutto per evitare di dover dare spiegazioni e annunciare ricette rispetto all’unica, grande priorità americana, la vera patata bollente lasciata in dote dall’Amministrazione Biden. Ovvero, 36,2 trilioni di debito. Per far fronte ai quali, Janet Yellen ha annunciato appunto un regime di deroghe ed esenzioni a partire da oggi. E fino al raggiungimento di un nuovo accordo sul debt ceiling. Presumibilmente, quindi, fino all’estate. O a primavera inoltrata. Non fosse altro perché il nuovo inquilino della Casa Bianca quel tetto di indebitamento vorrebbe direttamente abolirlo. Chissà come mai.
Prime vittime del nuovo regime, il Civil Service Retirement and Disability Fund e il Postal Service Retiree Health Benefits Fund. Stop a investimenti addizionali. E inizio di una porzione di riscatti da parte dei Treasury. Di fatto, poco cambia nella vita quotidiana. Quella che fingono di raccontarvi sui giornali. Anche perché la pantomima del debt ceiling è simile alla messa in onda di Una poltrona per due su Italia1. Si sa sempre in quale giorno si paleserà. La seconda il 24 dicembre, la prima nell’ultimo giorno utile prima dello shutdown federale, il babao di ogni congelamento della spesa.
Questo primo grafico ci mostra come, ad esempio, una conseguenza sia il appunto congelamento dell’emissione di nuovo debito. Quindi per i prossimi 6 mesi circa, lo stock resterà agli attuali 36,2 trilioni. Salvo poi esplodere da un giorno con l’altro di altri 2 trilioni, un catch up con il trend da 1 trilione ogni 100 giorni divenuto ormai pattern consolidato.
Ma ciò che interessa è quanto delineato a questo secondo grafico. Attualmente, il Treasury conta su 680 miliardi in cash nel Treasury General Account (TGA), i quali verranno drenati a velocità sostenuta e presumibilmente arriveranno a 0 entro l’estate. Quando, magicamente, l’accordo si materializzerà.
Cosa interessa di questa dinamica, quantomeno da qui alle vacanze? L’impatto di questa dinamica sugli assets di rischio nel 2021 si tradusse in un booster per Wall Street ancora più potente ed efficace del Qe. Insomma, da qui ai primi sei mesi di Amministrazione Trump, avremo il Treasury costretto a rinviare pagamenti e utilizzare strumenti finanziari ad hoc, come ad esempio l’Exchange Stabilization Fund (Esf). Nel pieno di un regime di dollaro super-apprezzato, oltretutto. E al netto di zero emissioni di nuovo debito, dove diavolo potrà andare il denaro, se non nelle equities? Ovvero, Wall Street si prepara a un rally nel rally. E Donald Trump si prepara a una campagna di vendita dei suoi primi 100 giorni da far impallidire Wanna Marchi e Giorgio Mastrota messi insieme. La nuova Età dell’oro. Ma oro di carta. O anche peggio, oro crypto. Ovvero, oro inesistente.
Ora, andiamo simbolicamente avanti nel tempo e approdiamo al 101mo giorno. Un overdrive simile di flussi finanziari che si getta come fiume in piena nel mare di un mercato azionario già sostenuto da espansione dei multipli senza precedenti, leverage estremo e concentrazione su una decina di titoli che da soli sorreggono interi indici ed Etf, quali conseguenze potrebbe avere dopo la prima Bonanza? E a ridosso di un eventuale scontro sul debt ceiling che faccia slittare l’accordo a settembre e proietti il film di una cruel summer tutta incentrata sul timore del default? Magari, deciso strategicamente a tavolino dai Dem o da chi ne traesse vantaggio per un Eldorado di acquisti sui minimi a prezzi da discount.
John Maynard Keynes diceva che i mercati possono restare irrazionali più di quanto io e te possiamo restare solvibili. In questo contesto di totale distrazione di massa da El Dorado prossimo venturo e di magnifiche sorti e progressive per un mercato che ormai è una bisca da anni Trenta, Janet Yellen ha forse sotterrato la mina anti-uomo che farà esplodere la bolla sotto altra Amministrazione (e altra responsabilità) e lo ha fatto così bene da permettersi il lusso di comunicarlo via lettera al Congresso?
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