Il Premier britannico Starmer ha annunciato una corposa riforma della sanità, denunciata da alcuni come una politica di tagli in stile Musk.

Il Premier britannico Starmer, come riporta il The Guardian, ha annunciato che la gestione della sanità britannica sarà orientata all’abolizione (di fatto) dell’organismo di libera concorrenza NHS England. Negli intenti del Premier ci sarebbe quello di snellire l’impianto burocratico, andare maggiormente incontro ai pazienti e investire sugli infermieri, in un’ottica di ritorno ad un ‘controllo democratico’. Intanto c’è chi sostiene che la linea adottata si avvicini a quella di Elon Musk sul fronte americano.



La riforma è stata accolta subito con un’aspra polemica su più fronti, sia dai sindacati di categoria che da una parte dei labouristi. La revisione che sarà messa in atto, del resto, prevede un ridimensionamento radicale dell’organico di funzionari e impiegati pubblici, andando ad incidere in maniera prepotente su tutto l’impianto.



IL PIANO STARMER SULLA SANITÀ BRITANNICA

Lo staff in ambito sanitario aveva raggiunto la soglia di circa 130.000 dipendenti soprattutto durante i periodi caldi, vale a dire durante la gestione delle fasi del post Brexit o della pandemia di Covid. Da lì la necessità di porre in essere uno snellimento secondo Starmer, che ha in mente l’idea di un SSN ridotto ad ‘azienda privata’ e incentrato sul concetto di efficienza. Proprio con riguardo a quest’ultimo aspetto Starmer ha voluto far riferimento anche alle liste di attesa di pazienti allungatesi negli ultimi anni, a dispetto delle ripetute promesse governative precedenti.



Le organizzazioni sindacali sono in rivolta contro questo ‘modus operandi’, assimilandolo ai tagli effettuati di recente dal magnate Elon Musk, su spinta dell’amministrazione statunitense, alle agenzie pubbliche del governo federale americano. E anche i media britannici hanno trovato similitudini col governo conservatore ultraliberista di Liz Truss di breve durata.