Stefano Mauri racconta la sua verità sul calcioscommesse e quello che ha vissuto in quei mesi, e ringrazia la Lazio e i suoi tifosi

Stefano Mauri e l’esperienza in carcere per il calcioscommesse

Con lo stop della Serie A e l’inizio della pausa nazionali l’ex capitano della Lazio, Stefano Mauri è tornato a parlare con i suoi vecchi tifosi raccontando la sua verità sulle accuse e l’episodio di calcioscommesse in cui è stato inserito e su alcuni retroscena e aneddoti sulla sua carriera e in particolare sui suoi anni nella capitale. L’ex centrocampista biancoceleste è cosciente di essere ancora ricordato come il giocatore che si era venduto le partite e che per molto tempo sarà così, ma questo, secondo le sue parole, non è mai successo e l’importante è che lui e le persone che gli stanno vicino lo sappiano.



Per queste accuse Mauri fece anche sette giorni di carcere nonostante fosse innocente, vivendo un’esperienza pesante che inevitabilmente ti cambia per sempre e nella quale sei in ogni momento fuori dalla tua zona di comfort e svuotato, a contatto con persone che vengono da contesti molto diversi e distanti dal tuo. In quei giorni l’ex calciatore racconta di aver passato ogni ora disponibile a leggere le carte del suo caso e cercare di capire le accuse ricevute, ma solo dopo anni ha capito di essere stato preso come capro espiatorio e di essere stato dato in pasto ai media.



Stefano Mauri esulta per la Lazio (Foto: Web)

Gli anni di Stefano Mauri con la maglia della Lazio

Sicuramente però Stefano Mauri qualche errore l’ha fatto e come lui stesso ammette su tutti quello di rimanere legato a certe amicizie e aver dato per scontato l’affetto di molte persone e di tutti i tifosi della Lazio e della società stessa che in quel periodo e in quelli successivi non lo ha mai abbandonato. Si dice poi orgoglioso di aver vestito la fascia da capitano della Lazio e di aver vinto un’importantissima Coppa Italia in finale con la Roma, nella quale però avrebbe voluto giocare da titolare dal primo minuto visto che nei derby è sempre riuscito a dare il meglio di sé.



Mauri ringrazia poi tutti gli allenatori con cui ha avuto il piacere di giocare e in particolare tre, Luciano Spalletti che ha avuto nei suoi anni all’Udinese e che quando è passato alla guida della Roma aveva provato a convincerlo a cambiare sponda del Tevere senza però riuscirci. Nei suoi anni laziali poi non può che ringraziare Stefano Pioli con il quale ha avuto il piacere di giocare in una squadra ricca di talenti come Felipe Anderson, Candreva e Klose, e Edi Reja con cui ha avuto il piacere di passare tanti anni della sua carriera, oltre che il presidente Claudio Lotito.