Stop alla pubblicità di alcolici, il Belgio fa retromarcia/ Ecco i possibili motivi del dietrofront

- Davide Giancristofaro Alberti

Stop alla pubblicità di alcolici, il Belgio fa retromarcia. I possibili motivi del dietrofront del ministero della sanità Franck Vandenbroucke

vino carne cibi dannosi 640x300 La Commissione Europea ha rimosso vino e carne dall'elenco dei cibi dannosi (Pixabay)

Il Belgio va verso il ritiro della proposta di stop alla pubblicità degli alcolici. Nelle scorse settimane il ministro della sanità Franck Vandenbroucke, aveva appunto annunciato l’intenzione di rendere illegale pubblicizzare bevande alcoliche sul tutto il territorio, un’iniziativa che, come ricorda Gambero Rosso, rientra nella strategia di combattere l’uso eccessivo dell’alcol. Evidentemente però, qualcosa è cambiato nelle ultime settimane, visto appunto la decisione di stoppare il divieto.

Molto probabilmente ha pesato il parere degli stati dell’Unione Europea, a cominciare dall’Italia, secondo cui “questo passo in avanti potesse compromettere il sistema decisionale comunitario”, aggiunge Gambero Rosso. In ogni caso, affinchè arriverà la parola fine sulla vicenda bisognerà attendere il prossimo 16 maggio, quando si terrà il consiglio dei ministri prima delle elezioni federali in Belgio.

STOP ALLA PUBBLICITÀ DI ALCOLICI, IL BELGIO FA RETROMARCIA: IL PARERE CONTRARIO DELL’UE

Secondo CEEV e Unione italiana vini, sono diversi i motivi che avrebbero spinto Franck Vandenbroucke al dietrofront, a cominciare da quanto ammesso dalla Commissione Europea che ha evidenziato una serie di incongruenze in particolare la mancata indicazione sui tempi di adozione, ma anche gli avvisi circostanziali di tre Paesi, leggasi Spagna, Romania e Italia. Il Belpaese aveva espresso numerose perplessità sulla mancata chiarezza dei tempi di applicazione, ma anche sui messaggi consentiti o vietati e ambito di applicazione, dando vita così a delle incertezze tra gli operatori e rappresentando un ostacolo al commercio, violando così il diritto dell’Unione Europea.

Inoltre, sempre stando a quanto sottolinea Gambero Rosso, si metteva in evidenza come il decreto “avrebbe potuto compromettere le iniziative di etichettatura in corso a livello europeo in materia di avvertenze sanitarie”. Non è da escludere inoltre che a far cambiare opinione al ministro della salute bega siano stati altri fattori come ad esempio il mancato accordo con gli altri partiti della maggioranza del governo belga, un “bastone fra le ruote” interno che ovviamente non ha favorito lo stop.

STOP ALLA PUBBLICITÀ DI ALCOLICI, IL BELGIO FA RETROMARCIA: TUTTO RIMANDATO AL NUOVO GOVERNO

Questi ultimi avrebbero sottolineato le incongruenze fra il piano di azione alcol e il decreto. Inoltre anche il mondo scientifico si è messo di traverso all’iniziativa, criticando il parere pubblicato dal Consiglio superiore della salute belga. Infine, cosa che potrebbe non aver giovato allo stop della pubblicità di prodotti alcolici, le tempistiche. Tenendo conto che il governo attuale terminerà le proprie iniziative il prossimo 16 maggio con l’ultimo consiglio dei ministri prima delle nuove elezioni, non ci sarebbero stati appunto i tempi tecnici per portare avanti il “progetto”.

Il tutto sarà quindi rimandato al nuovo governo che potrebbe decidere di portare avanti l’iniziativa anti alcol, o meno, ma lo si capirà solo nei prossimi mesi, molto probabilmente entro la fine del 2024/inizio del 2025. Nel contempo un altro passaggio importante saranno le elezioni europee del prossimo giugno, che daranno vita ad un nuovo governo continentale che possa trovare una soluzione che metta d’accordo tutti.





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