Mentre infuria la polemica tra Lega Calcio Serie A e governo per la ripresa di allenamenti e campionato e proprio nel giorno dove pure il primo campionato francese rischia di crollare sotto i colpi dell’emergenza coronavirus, ecco che anche per la prima serie italiana sarà il caso di cominciare a prendere sul serio l’ipotesi di uno stop definitivo alla stagione. Come abbiamo visto, questo è uno scenario che per ora sia FIGC e che le Leghe, in primis quella di Serie A, si sono rifiutate di considerare, con il timore di provocare un collasso del sistema calcio: pure però viste le ultime misure del governo in tema di pandemia e allenamenti e le grande incertezze del futuro, quella della sospensione definitiva non pare uno scenario così impossibile. Ma di fronte alle tante problematiche sorte in questi giorni per la ripresa, pure l’ipotesi di dichiarare lo stop non è esente da nodi e difficoltà: la Gazzetta dello sport, oggi ne ha già individuati alcuni.
STOP ALLA SERIE A: NIENTE SCUDETTO E STAGIONE 2021 A 22 CLUB?
Quali dunque saranno gli eventuali problemi a cui le alte sfere del calcio e dello sport dovranno provvedere in caso di stop definitivo della Serie A per la stagione 2019-20 per il coronavirus? Il primo ovviamente sarà quello dell’assegnazione del titolo, come della cristallizzazione delle classifiche, per decidere della partecipazione alle prossime coppe UEFA. In tale senso, lo abbiamo già visto in precedenza, l’opzione più valida sarebbe quella di non assegnare lo scudetto a tavolino (soluzione che non è parsa gradita neppure alla Juventus): sarebbe dunque poi la FIGC, fissata la classifica all’ultimo turno completo, a comunicare alla UEFA le squadre qualificate alle coppe. Potrebbe però portare a non poche polemiche le misure relative al blocco delle retrocessioni: il format a 22 squadre della Serie A non piace a molti, ma sorgerebbero non poche dispute legali a decidere della retrocessione delle ultime due squadre (di conseguenza sarebbero valide le promozioni dalla cadetteria).
STOP DEFINITVO SERIE A: TAGLI AGLI STIPENDI E SCONTI ALLE TV SUI DIRITTI
Ma non sono solo i problemi sportivi a preoccupare in caso di stop della Serie A, deciso eventualmente per il perdurare dell’emergenza coronavirus. Altri due nodi, prettamente economici, dovrebbero venir presto sbrogliati dalle federazioni, in primis quello legato ai diritti tv e alle richieste di uno sconto da parte delle emittenti per questa stagione incompleta. Di fronte alla sospensione definitiva del campionato, infatti la Lega non potrebbe certo continuare a negare a SKY, DAZN e Img un grosso sconto: i club della Serie A, non potendo comunque rinunciare a tali entrate dovrebbero dunque venire a nuovi accordi con la controparte e la discussione non si annuncia certo semplice. Non solo. Conseguente allo stop della Serie A, pure la lega dovrebbe tornare al tavolo con l’AIC per decidere nuovi e più importanti tagli agli stipendi dei giocatori, misura a cui l’assocalciatori certo non potrebbe tirarsi indietro. Viste le tre principali problematiche, anche in caso di stop alla Serie A, il futuro del calcio italiano si annuncia complicato e fumoso: rimane a questo punto solo da capire quale tra ripresa e sospensione, visto il contesto drammatico e gli imprevedibili sviluppi della pandemia, sia il cammino meno doloroso da intraprendere per salvare il sistema sport.