Nel giorno dell’insediamento ufficiale alla Casa Bianca per il rieletto Donald Trump che già nel 2017 ottenne la presidenza americana non si è ancora attenuato lo spetto della pornostar Stormy Daniels che pochi giorni fa è riuscita a ‘strappare’ una vittoria giudiziaria contro il tycoon dopo anni di accese battaglie legali e mediatiche che li avevano visti protagonisti: una vittoria (ma poi ci torneremo) che tuttavia ha solamente una valenza simbolica dato che – di fatto – Stormy Daniels non ci ha guadagnato nulla di concerto e il presidente eletto non ha ottenuto nessun tipo di pena reale che dovrà scontare; pur potendosi dire il primo presidente USA ad avere una precedente penale sulle spalle.
Partendo dal principio, prima di arrivare al suo rapporto con Trump è bene precisare che Stormy Daniels fino a qualche anno fa era una perfetta sconosciuta, cresciuta in Louisiana condizioni di povertà ed abbandono (con il padre che aveva lasciato la madre prima della sua nasciate e quest’ultima disfunzionale e disinteressata dalla figlia) sotto il vero nome di Stephanie Gregory Clifford: fin dai 17 anni iniziò a bazzicare come ballerina con in alcuni locali per gentiluomini, mentre la svolta nella sua vita e carriera arrivò qualche anno più tardi quando si lanciò nel settore dei film a luci rossi (passando da attrice a regista qualche decennio più tardi) e in quello delle escort di lusso.
Il primo incontro tra Stormy Daniels e Donald Trump e tutta la lunga battaglia legale
Proprio negli anni da escort – e siamo grosso modo al 2006 – Stormy Daniels incontrò per la prima volta Donald Trump avvicinata (come sostiene lei) da una sua guardia del corpo che l’avrebbe inviata a raggiungere il tycoon in una camera d’albergo: lì – e precisiamo che questo è il racconto della donna, sempre fermamente negato da Trump – ebbero un rapporto sessuale suggellato dalla promessa dell’imprenditore di riservarle un posto nel suo show televisivo The Apprentice.
Dato che la promessa non si concretizzò mai, Stormy Daniels tornò alla sua consueta vita e solamente cinque anni più tardi decise di provare a raccontare l’accaduto ad una rivista di gossip, salvo ripensarci dopo aver ricevuto delle minacce da parte di uno sconosciuto in un parcheggio; mentre l’intero caso mediatico e legale esplose solamente nel 2018 quando il Wall Street Journal raccontò la vicenda aggiungendo l’importante dettaglio che il tycoon pagò 130mila dollari per ‘comprare’ il silenzio della pornostar ed evitare che il loro rapporto rovinasse la sua corsa presidenziale.
Dopo diversi scontri in tribunali nei quali – lo ripetiamo – Donald Trump ha sempre negato di aver avuto rapporti sessuali con Stormy Daniels (pur non smentendo il pagamento, peraltro confermato dal suo ex avvocato Michael Cohen solamente dopo la chiusura del processo d’appello nel 2022) alla fine una manciata di giorni fa è stato pienamente condannato da una giuria popolare: per via della sua delicata posizione di presidente eletto ed in procinto di subentrare – però – il giudice ha optato per la formula ‘unconditional discharge’ che non prevede nessun tipo di pena per il tycoon; il quale – comunque – è ancora intenzionato a fare ricorso per giungere ad un’assoluzione.