La puntata di oggi di Tango torna ad occuparsi della strage di Capaci: cos'è la pista nera recentemente archiviata dalla procura di Caltanissetta
In occasione dell’odierna Giornata della Legalità, la trasmissione di Rai 2 Tango – in onda poco dopo la mezzanotte e poi nuovamente alle 8:55 di sabato mattina, con la conduzione di Luisella Costamagna – tornerà a parlare della strage di Capaci, che più di trent’anni fa uccise il giudice antimafia Giovanni Falcone mentre percorreva la palermitana autostrada A29: si tratta di uno di quei delitti “eccellenti” messi a segno da Cosa Nostra e che da ormai parecchi anni ha delle chiare sentenze a definirne le responsabilità; mentre da altrettanto tempo sono anche parecchie le voci e i dubbi sulla strage di Capaci, con la cosiddetta “pista nera” recentemente rispolverata da alcune trasmissioni e che da anni era al centro di un’inchiesta ufficiale, formalmente archiviata.
Senza dilungarci troppo sulla strage di Capaci – purtroppo ben nota nelle sue modalità e nelle conseguenze –, qui vogliamo ricordare che, secondo le sentenze ufficiali, i mandanti ultimi furono l’ex boss Totò Riina e l’ex boss Provenzano, a causa delle indagini di Falcone e Borsellino che avrebbero portato poi al famoso maxiprocesso: la pista nera mira a riscrivere questa verità, ipotizzando che sulla scena e nei retroscena organizzativi ci fossero anche le mani dell’estrema destra eversiva, in una sorta di singolare patto con le mafie siciliane.
Cos’è la pista nera sulla strage di Capaci: dopo anni di indagini, la Procura ha chiesto l’archiviazione
Il via per la pista nera sulla strage di Capaci sarebbe da ricercare nel 2006, quando il PM Gianfranco Donadio sostenne di aver saputo dal mafioso collaboratore di giustizia Alberto Lo Cicero della singolare presenza di Stefano Delle Chiaie – fondatore di Avanguardia Nazionale – nei pressi di Capaci un mese prima dell’uccisione di Falcone: l’estremista di destra, secondo il testimone, era a bordo dell’auto del mafioso di Cosa Nostra Domenico Romeo; mentre la tesi fu confermata anche dalla sorella di quest’ultimo, Maria Romeo, che all’epoca aveva una relazione con lo stesso Lo Cicero, il quale raccontò anche di diversi incontri tra Delle Chiaie e il boss Tullio Troia avvenuti nel 1992.
Aggiungendo ulteriori suggestioni sulla pista nera, Maria Romeo ha raccontato anche di aver saputo di un incontro tra Lo Cicero (oggi morto) e il giudice Borsellino subito dopo la strage di Capaci, nel quale gli raccontò proprio – finendo evidentemente inascoltato – della presenza di Delle Chiaie a Capaci; mentre a mettere una pietra sopra a tutta questa intricata vicenda ci ha pensato pochi giorni fa la Procura di Caltanissetta, che ha definitivamente archiviato l’inchiesta sulla pista nera, sottolineando che dalle indagini non è emerso nessun riscontro sul “coinvolgimento di soggetti collegati ad ambienti della destra eversiva” nella strage di Capaci.
